Il plasma dei guariti può curare i malati di coronavirus? E’ scontro tra Burioni e il primario di Mantova.
ROMA – Il plasma dei guariti può curare i malati di coronavirus? Difficile rispondere a questa domanda anche se dall’ospedale di Mantova arrivano buone notizie. “I risultati visti nei casi singoli – ha detto Massimo Franchini del Carlo Poma – sono stati soddisfacenti“.
E l’immunologo ha aggiunto: “Ora con i colleghi di Pavia stiamo riesaminando tutti i casi, valutando la risposta clinica e strumentale, per trarre conclusioni generali su questa che è una terapia contro il Covid-19“.
Burioni attacca: “Non può essere utilizzata ad ampio spettro”
Le parole del primario di Mantova non sono state condivise da Burioni che sui social in passato aveva parlato di “qualcosa di serio e già utilizzato”.
“Non è nulla di nuovo – ha precisato il virologo del San Raffaele di Milano – una terapia interessante, ma d’emergenza. Non può essere utilizzato ad ampio spettro“.
La replica di De Donno: “Si è accorto in ritardo del plasma immune”
Le parole di Burioni non sono piaciute al primario Giuseppe De Donno che su Facebook ha duramente replicato al virologo.
“Il signor scienziato, quello che nonostante avesse detto che il coronavirus non sarebbe mai arrivato in Italia, si è accorto in ritardo del plasma iperimmune – ha scritto sui social il professore – forse il prof non sa cosa è il test di neutralizzazione. Forse non conosce le metodiche di controllo del plasma. Visto che noi abbiamo il supporto dell’Avis glielo perdono. Io piccolo pneumologo di periferia. Io che non sono mai stato invitato da Fazio o da Vespa. Ora, ci andrà lui a parlare di plasma iperimmune. Ed io e Franchini alzeremo le spalle, perché… importante è salvare vite! Buona vita, quindi, prof Burioni. Le abbiamo dato di discutere un altro po’. I miei parenti ringraziano“.
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