La tensione tra Israele e Turchia si intensifica: il presidente Erdogan promette che Israele “pagherà” per le azioni militari nella Striscia di Gaza.
Il presidente della Turchia, Recep Tayyip Erdogan ha recentemente intensificato le sue critiche verso Israele. Come riportato da IlGiornale.it, il presidente turco ha affermato che ci saranno conseguenze per le operazioni militari israeliane nella Striscia di Gaza.
Le promesse di Erdogan ai leader palestinesi
Erdogan, in una serie di comunicazioni con leader palestinesi, ha riaffermato il suo forte sostegno per la Palestina. Promettendo che: “Israele pagherà per le atrocità commesse nella Striscia di Gaza.”
Questa affermazione, riportata da IlGiornale.it, è stata fatta durante una telefonata con Mahmoud Abbas, noto come Abu Mazen, presidente dell’Autorità palestinese.
Il ministro Fahrettin Altun, ha riferito che Erdogan ha assicurato il pieno supporto della Turchia alla causa palestinese. Condannando gli attacchi recenti e sottolineando la necessità di un cessate il fuoco supportato da una risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’ONU.
La condanna degli attacchi contro i giornalisti
Il clima di tensione è ulteriormente acuito dalla ferita grave subita da Sami Shehadeh, reporter per il canale in arabo della Tv turca TRT, che ha perso un piede a seguito di un attacco israeliano mentre si trovava nel campo profughi di Nuseirat, nel centro della Striscia di Gaza.
L’incidente ha scatenato ulteriori critiche da parte di Erdogan, che ha esteso la sua condanna agli attacchi che hanno colpito i giornalisti, accusando Israele di superare: “Ogni limite morale, legale o umanitario.“
L’impegno di Erdogan non si è fermato alla sola comunicazione con Abu Mazen. In precedenza, il presidente turco aveva anche parlato con Ismail Haniyeh, leader di Hamas, esprimendo condoglianze per la perdita dei suoi tre figli e tre nipoti, uccisi in un attacco israeliano.
Durante una telefonata che è stata poi divulgata sui social media, Erdogan ha ribadito che Israele: “Risponderà sicuramente in tribunale per i crimini contro l’umanità di Tel Aviv.”
