Il primo messaggio di Natale di Re Carlo

Il primo messaggio di Natale di Re Carlo

Nel suo primo messaggio di Natale come Re, Carlo III si è concentrato sulla crisi del costo della vita e sulle famiglie in difficoltà.

La Gran Bretagna sta attraversando una crisi economica che sta avendo gravi ripercussioni sulla società come si delinea dagli scioperi di molte categorie e molti settori che stanno mettendo in ginocchio la vita quotidiana britannica. Proprio su questo aspetto della crisi e dell’inflazione si è concentrato il primo discorso di Natale di Re Carlo III.

Il re ha espresso vicinanza per coloro che non riescono a mantenere la propria famiglia e questi giorni di festività sono ancora più difficili. Carlo ha tenuto il discorso dalla Cappella di San Giorgio a Windsor, per essere più vicino alla sua amata madre. “Il Natale è un momento particolarmente toccante per tutti coloro che hanno perso i propri cari. Sentiamo la loro assenza a ogni svolta familiare della stagione e li ricordiamo in ogni tradizione cara” ha detto il re.

Nel suo discorso ha ricordato la fede di sua madre Elisabetta nella luce che guida il cammino nel buio che era la parte essenziale della sua fede in Dio ma anche nelle persone. Una fede che Carlo sottolinea di condividere e che è fondamento della nostra comunità e società. E quest’essenza di luce si vede nelle forze armate e nei servizi di emergenza “che lavorano instancabilmente per mantenere tutti noi al sicuro” così come i “professionisti dell’assistenza sanitaria e sociale, negli insegnanti e in tutti coloro che lavorano nel servizio pubblico, la cui competenza e il cui impegno sono alla base delle nostre comunità”.

Re Carlo III

L’omaggio del re alle persone che soffrono e coloro che li sostengono

“In questo momento di grande ansia e difficoltà, sia per coloro che nel mondo affrontano conflitti, carestie o disastri naturali, sia per coloro che in patria cercano un modo per pagare le bollette e mantenere le proprie famiglie nutrite e al caldo, lo vediamo nell’umanità delle persone che in tutte le nostre nazioni e nel Commonwealth rispondono così prontamente alla condizione degli altri” dice il re rendendo omaggio a chi dona cibo o tempo “il bene più prezioso di tutti” per stare vicino a chi ne ha più bisogno.

Carlo ha ricordato che tutte le chiese, sinagoghe e comunità si impegnano per dare da mangiare agli affamati tutto l’anno. “Una solidarietà così sentita è l’espressione più stimolante dell’amore per il prossimo come per se stessi”. Qualcosa che va al di là della fede, sottolinea re Carlo. “Sebbene il Natale sia, ovviamente, una celebrazione cristiana, il potere della luce che vince le tenebre è celebrato al di là dei confini di fede e di credo. Quindi, qualunque fede abbiate o non ne abbiate, è in questa luce vivificante, e con la vera umiltà che risiede nel nostro servizio agli altri, che credo possiamo trovare speranza per il futuro” conclude augurando buon Natale a tutti.