Il problema offensivo del Milan: Rebic e Origi

Il problema offensivo del Milan: Rebic e Origi

Le seconde linee rossonere faticano a trovare il gol, diventando un peso per il bilancio del club, il non apporto degli attaccanti del Milan.

Il Milan continua a portarsi dietro un problema offensivo che sembra non voler trovare soluzione, soprattutto quando si tratta delle seconde linee, che faticano a sostituire adeguatamente i titolari come Giroud, Leao e Brahim Diaz. Il pareggio contro l’Empoli ha confermato questa difficoltà, mettendo in luce le prestazioni insoddisfacenti di Rebic e Origi.

Rebic e Origi hanno vissuto stagioni molto simili, caratterizzate da numeri deludenti, infortuni e prestazioni altalenanti. La mancanza di continuità fisica ha sicuramente influito sulle loro annate personali, ma non può essere usata come scusa. La pazienza per le loro prestazioni è ormai agli sgoccioli, soprattutto per l’ex giocatore del Liverpool, Origi. Anche l’allenatore Pioli è stato chiaro al riguardo, esortando Origi a dare di più.

Marco Serra

Il costo esorbitante delle riserve

Dal punto di vista economico, questi due giocatori rappresentano un peso per il bilancio del Milan. Insieme, Rebic e Origi costano al club circa 10 milioni di euro lordi all’anno, una cifra considerevole per due calciatori che, in questa stagione, hanno segnato solamente cinque gol complessivi. Questo rendimento è decisamente insufficiente per una squadra che punta ai primi quattro posti in campionato per qualificarsi alla prossima edizione della Champions League.

In sintesi, il Milan deve affrontare seriamente il problema offensivo rappresentato dalle seconde linee, e in particolare da Rebic e Origi. Le loro prestazioni deludenti e il loro impatto sul bilancio del club rendono necessario un intervento per migliorare la situazione. La società dovrà valutare attentamente il futuro di questi giocatori e decidere se puntare ancora su di loro o cercare alternative più efficaci e redditizie per rafforzare l’attacco rossonero.