Il prossimo barcone

Il prossimo barcone

Covid e fenomeni migratori hanno un punto in comune: cosa abbiamo imparato? Come gestiremo i prossimi arrivi e la prossima pandemia?


Nemmeno il tempo di archiviare la disastrosa conferenza stampa di Cutro, che un altro barcone di disperati si inabissava nel Mediterraneo. La realtà scorre più veloce della capacità dei politici di amministrarla e c’è davvero da tremare guardando le previsioni dell’intelligence, che delinea sbarchi di proporzioni bibliche da qui all’estate. Da oltre trent’anni stiamo gestendo con i criteri dell’emergenza un fenomeno che invece è strutturale e che, secondo i sociologi, durerà almeno per i prossimi due decenni.

Presidente del Consiglio Giorgia Meloni

Come saranno gestiti i prossimi arrivi? Quali saranno le differenze tra ciò che non ha funzionato nella sciagura del 26 febbraio e i prossimi viaggi della speranza? Sarebbe bastato spiegare questo, invece che trincerarsi dietro vittimismo e annunci securitari fuori luogo per non dare l’impressione di essere gravemente impreparati, scarsamente empatici e anche dotati di un discutibile standing istituzionale.

Il nostro giudizio, per quanto severo, è evidentemente riferito alla sola responsabilità politica. Sulla strage di Cutro è stata aperta un’inchiesta e quindi sarà la magistratura, coi suoi tempi, a stabilire se ci sono state responsabilità penali e a chi ascriverle. Dividere i due piani è fondamentale, anche perché non è detto che comportamenti palesemente inadeguati sul piano politico corrispondano a reati. La stessa cosa vale per l’inchiesta sul Covid, che a tre anni dai fatti ha portato ad indagare i vertici della politica nazionale e lombarda (specificatamente sulla mancata istituzione della zona rossa ad Alzano e Nembro). L’esito di questa vicenda è tutt’altro che scontato, visto che non sarà affatto semplice tracciare un confine tra la potenza dello tsunami-Coronavirus e le eventuali scelte sbagliate nel gestirne l’impatto.

Giuseppe Conte

Anche in questo caso, la scriminante per leggere il passato dovrebbe risiedere nei progetti per il futuro: come verrà gestita la prossima pandemia? Cosa è stato cambiato e cosa cambierà nella gestione della sanità territoriale, nelle procure di approvvigionamento di DPI, nei protocolli vaccinali? Anche in questo caso, la logica dell’eterna emergenza va superata. Per quanto dirompente, il Covid non è stato affatto un evento imprevedibile: dal 2000 si erano già verificate ben quattro pandemie (Sars, influenza suina, Mers ed Ebola) e dai primi anni ’80 si cerca una cura per l’HIV, che ha già causato oltre 32 milioni di morti.

Cosa ci hanno insegnato questi tragici eventi? Come gestiremo il prossimo paziente zero e il prossimo barcone di migranti in arrivo? Queste sono le risposte che la politica deve necessariamente dare ai cittadini, per non essere negligente.