Il DSA e l’Equilibrio tra Regolamentazione e Libertà di Espressione
Il Digital Services Act (DSA) dell’Unione Europea, adottato nel novembre 2022, ha iniziato ad essere applicato dal 25 agosto 2023 alle piattaforme online e ai motori di ricerca di grande dimensione, vale a dire quelli con più di 45 milioni di utenti attivi nell’UE. Da febbraio 2024, questa normativa si estende anche alle entità minori, con meno di 45 milioni di utenti mensili, le quali sono ora obbligate a conformarsi ai principi del DSA per una maggior responsabilizzazione e protezione degli utenti online, attraverso misure contro i “rischi sistemici” e l’implementazione di “efficaci strumenti di moderazione dei contenuti”.
Il DSA si applica a un ampio spettro di servizi digitali e intermediari, inclusi sistemi di raccomandazione, la tutela della privacy e la sicurezza online dei minori, la gestione dei contenuti illegali, e gli impatti sulla libertà di espressione e informazione. In Italia, l’AGCOM funge da Coordinatore dei Servizi Digitali, garantendo l’attuazione delle disposizioni del DSA.
In un convegno tenutosi alla Camera dei Deputati l’11 marzo, poco dopo l’estensione del DSA anche alle piattaforme di minori dimensioni, è stata discussa l’interazione tra il regolamento e la libertà di informazione, con un focus sulla lotta alla disinformazione.
Martina Pastorelli, giornalista e una delle relatrici, ha evidenziato la sfida di bilanciare la regolamentazione con il mantenimento della libertà di espressione, sottolineando come il DSA influisca sulla libertà di informare e essere informati correttamente. Ha condiviso la sua esperienza personale riguardo la rimozione del suo canale YouTube per motivi non chiari, legati a una videointervista realizzata durante il periodo COVID.
Pastorelli ha approfondito l’importanza del DSA nel regolamentare le piattaforme digitali, sottolineando l’impatto significativo che può avere sulla vita quotidiana dei cittadini europei, limitando la diffusione di contenuti illegali e dannosi. Ha inoltre discusso il ruolo dell’UE nella regolamentazione delle piattaforme digitali e le sfide incontrate nell’assicurare la conformità al DSA, citando lo scambio tra il Commissario europeo Thierry Breton e Elon Musk riguardo la trasparenza e il controllo dei contenuti sulla piattaforma X (precedentemente conosciuta come Twitter).
Pastorelli ha sollevato questioni sull’indipendenza dei comitati incaricati di monitorare la conformità al DSA e sulla potenziale censura, mettendo in guardia contro la limitazione della libertà di espressione a causa di interessi globali e lobbistici. Ha fatto notare come negli Stati Uniti la regolamentazione dei contenuti online sia più avanzata rispetto all’Italia e come la sorveglianza sia diventata un’industria competitiva.
Concludendo, Pastorelli ha enfatizzato l’importanza di bilanciare il diritto all’informazione con la lotta alla disinformazione e ai crimini d’odio online, sottolineando la necessità di una maggiore consapevolezza e responsabilità sia da parte dei cittadini che delle piattaforme digitali. Ha invitato a una maggiore pluralità informativa e a un approccio critico verso le fonti di informazione, evidenziando il ruolo cruciale della libertà di espressione nella società e il pericolo che rappresenta la censura autoritaria.