Forti le critiche di questo “ritorno al passato”, specie da parte dei sindacati.
Il governo Meloni ha recentemente annunciato che amplierà l’utilizzo del sistema dei buoni lavoro, usati dai datori di lavoro. Questo sistema è stato reintrodotto con la Legge di Bilancio approvata lo scorso anno e il nuovo decreto pubblicato pochi giorni fa prevede un rafforzamento dell’uso dei voucher. Tuttavia, questa decisione ha incontrato le critiche dei sindacati e di altri partiti che accusano il governo di promuovere la precarietà del lavoro.
I cambiamenti dell’uso dei voucher
Le nuove norme sull’utilizzo dei voucher sono chiare. Il limite massimo di utilizzo dei voucher all’anno per individuo è fissato a 15 mila euro, ma questo limite si applica solo ad alcuni settori. Per le altre tipologie di imprese, invece, il compenso massimo consentito per un contratto di prestazione occasionale è limitato a 10 mila euro annui.
Il decreto Lavoro ha comportato anche un aumento sia della retribuzione che della soglia dei lavoratori, come stabilito dall’articolo 37. I datori di lavoro che hanno fino a 25 dipendenti a tempo indeterminato in determinati settori possono ora utilizzare i voucher, mentre prima il limite era fisso a 10 dipendenti. Inoltre, il decreto include nuove disposizioni per i contratti a tempo determinato, il che rappresenta un doppio vantaggio per gli utilizzatori.
I voucher lavoro, introdotti nel 2003 come forma di pagamento, sono stati aboliti nel 2017 dopo essere stati bloccati solo per un anno. Sono stati poi reintrodotti poco dopo, anche se in forma ridotta. Ora, il governo Meloni attraverso il Decreto Lavoro li ha ristabiliti e poi ampliati con il decreto Lavoro.
Critiche di sindacati e opposizioni: si viola la Costituzione
Maurizio Landini, segretario della CGIL, ha espresso la sua forte disapprovazione per la reintroduzione dei voucher lavoro. “Con la diffusione dei voucher e la deregolamentazione dei contratti a termine va contro l’articolo 1 della Costituzione“. Ha aggiunto: “il mondo del lavoro ci chiede di non fermarci e noi siamo pronti a tutto“, facendo sapere che domani 13 maggio è prevista una protesta a Milano in merito ai buoni lavoro.
Anche Andrea Orlando, ex ministro del Lavoro, è intervenuto e ha espresso nella giornata di ieri critiche nei confronti della decisione del governo Meloni. “Aumentare il tetto per l’utilizzo dei voucher in alcuni settori significa autorizzare quei datori di lavoro a non fare più contratti perché potranno coprire quasi tutta la fascia della forza lavoro attraverso i voucher“.