Decifrando il contributo di solidarietà: come il Milan, l’Atalanta e altri si assicurano una parte dell’affare Kessié.
Il recente trasferimento di Franck Kessie dal Barcellona all’Al-Ahli, concluso per una cifra di 12,5 milioni di euro, ha acceso i riflettori sul mondo del calcio. Tuttavia, un elemento meno noto, ma altrettanto cruciale di questo accordo, è il contributo di solidarietà. Per club come il Milan, si traduce in una piccola, ma significativa, plusvalenza finanziaria.
Questo meccanismo garantisce una quota ai team che hanno contribuito alla formazione del calciatore tra i 12 e i 23 anni di età, corrispondendo al 5% dell’importo totale del trasferimento, esclusa l’indennità di formazione.
Il meccanismo del contributo di solidarietà
Pur avendo ottenuto Kessié a parametro zero, il Barcellona ha goduto di una solida plusvalenza. Grazie al contributo di solidarietà, però, il Milan e altre squadre, sia italiane che estere, si sono assicurate una parte dei proventi.
Con Kessie che si dirige verso l’Al-Ahli, il Milan incassa 187.500 euro, un riconoscimento per aver sostenuto il giocatore tra i 21 e 23 anni. E non sono l’unico club a beneficiare.
Ecco come si dividono i fondi tra i vari club:
- Milan: 187.500 euro
- Atalanta: 62.500 euro
- Cesena: 62.500 euro
- Stella Club d’Adjamé: 312.500 euro
Questi numeri evidenziano il ruolo fondamentale dei club nella crescita di un calciatore. Oltre ai successi sul campo, ora c’è una ricompensa finanziaria per il loro impegno e la loro dedizione. In un’era calcistica sempre più focalizzata sull’aspetto economico, ogni euro fa la differenza.