Con l’aumento dei tassi di interesse, i rendimenti nell’ultimi anni sono letteralmente decollati. Alcuni titoli di Stato hanno raggiunto rendimenti davvero stratosferici, sul breve ma anche sul lungo periodo.
Nel breve periodo i BOT hanno raggiunti rendimenti che superano il 3% su un orizzonte di 12 mesi. Forse è poco rispetto a un’inflazione al 7%, ma lo scorso anno un Buono ordinario del Tesoro aveva una remunerazione vicina allo zero.
Rendimenti dei BTP ai massimi degli ultimi 10 anni
Ma sono i BTP sul lungo periodo che offrono rendimenti spettacolari, specialmente per chi ha la possibilità di investire per qualche anno. Queste remunerazioni non si vedevano dal 2012. Per esempio il BTP scadenza settembre del 2033 (Isin IT0005240350) al prezzo di 84,5 centesimi offre un rendimento netto annuo di oltre il 4%. Chi lo acquista adesso e lo detenesse fino alla scadenza, porterebbe a casa un rendimento totale del 42%, circa 4.200 euro ogni 10.000 investiti.
Il titolo di Stato che fa guadagnare il 113%
Ma c’è un BTP che permette di raddoppiare il capitale investito, il Buono del Tesoro poliennale con scadenza ad aprile del 2045 (Isin IT0005438004). Al momento della stesura di questo articolo il prezzo del titolo era di 57,9 centesimi e il rendimento netto del 5,2% annuo. Chi acquistasse questo titolo di Stato al prezzo sopra indicato e lo tenesse fino alla scadenza, guadagnerebbe oltre il 113%, in pratica 11.300 euro ogni 10.000 investiti.
Un titolo per chi ha obiettivi di lungo periodo
Ma chi potrebbe essere interessato a investire in un titolo di Stato con durata residua di 22 anni? Per esempio chi desiderasse fare un investimento per integrare la pensione. Ma potrebbe essere anche un ottimo modo per lasciare in eredità un patrimonio ai figli, per altro con una tassazione agevolata.
Per chi invece ha obiettivi di più breve periodo può puntare sui conti di deposito, che non rendono quanto il BTP ma hanno comunque un buon rendimento. Oppure può puntare sui Buoni postali
