Tornado a Crotone, probabilmente di origine mesociclonica

Tornado a Crotone, probabilmente di origine mesociclonica

Con molta probabilità, il tornado che si è abbattuto su Crotone potrebbe avere un’origine mesociclonica. I danni sono stati innumerevoli.

La scorsa domenica, durante le prime ore del mattino, un tornado ha interessato la zona di Crotone colpendo la costa e la zona di Capo Colonna. Secondo quanto appreso, il tornato sarebbe stato provocato da un raro temporale a supercella proveniente dal mar Ionio.

In seguito al passaggio del tornado che ha colpito il messinese, con tanto di alluvione lampo tra Barcellona, Pozzo di Gotto e Milazzo, la zona della Calabria ionica è stata interessata da un ulteriore ondata di maltempo nella notte tra sabato 3 e domenica 4 dicembre.

Il temporale v-shaped storm

Lì si è verificato un importante temporale, denominato anche “v-shaped storm”. Oltre ai nubigrafi si è creato anche un tornado proveniente dalla zona ionica. Intorno alle 5 del mattino di domenica scorsa il tornado ha colpito il territorio di Isola di Capo Rizzuto.

I danni registrati sono stati innumerevoli: numerose le case danneggiate a causa del vento fortissimo. Il tornado ha inoltre interessato la zona archeologica di Capocolonna. Il comune di Isola Capo Rizzuto è quello che ha riportato più danni in seguito al passaggio del tornado.

Alcune case sono state distrutte dalla furia del vento, i tetti scoperchiati e le auto trascinate via dal tornado. Secondo quanto appreso, tra i danni anche quelli causati da un vecchio traliccio dell’energia elettrica. Tantissime utenze sono state interrotte a causa del disastro.

Il quotidiano “Meteqred Italia” ha spiegato nel dettaglio in quale modo ha agito il ciclone distruttivo. “Durante l’arrivo del tornado sulle coste del crotonese, sulla Calabria ionica insisteva un grosso sistema convettivo, di tipo lineare, organizzato in una “cold v-shaped storm”, con il vertice della “V” posizionato nel catanzarese, sottovento ai monti delle Serre”.

E prosegue: “L’intenso sistema convettivo a mesoscala si è sviluppato poco più ad ovest dell’area di massima divergenza del vento in quota (a 300 hPa) presente sull’alto Ionio, che ha prodotto convezione profonda nell’area, ben supportata nei bassi strati da una umida e calda ventilazione di scirocco proveniente dalla costa libica”.