Il vertice in Svizzera riafferma l’integrità territoriale dell’Ucraina

Il vertice in Svizzera riafferma l’integrità territoriale dell’Ucraina

Al vertice di pace in Svizzera, 80 paesi riaffermano l’integrità territoriale dell’Ucraina, nonostante l’assenza di firme.

Il vertice di pace per l’Ucraina, tenutosi a Lucerna in Svizzera, si è concluso con un forte messaggio di supporto all’integrità territoriale del paese. Ottanta nazioni presenti hanno firmato il comunicato finale, che non solo riafferma la sovranità dell’Ucraina, ma sottolinea anche l’importanza del dialogo per risolvere il conflitto in corso. Tuttavia, Arabia Saudita, India, Brasile, Sudafrica e Indonesia non hanno apposto la loro firma sul documento.

Volodymyr Zelensky

Importanza del dialogo e sicurezza nucleare

Il comunicato finale del vertice evidenzia la necessità di un dialogo inclusivo tra tutte le parti coinvolte per raggiungere una pace duratura. Un aspetto cruciale del documento riguarda la sicurezza nucleare, con un richiamo esplicito a mantenere sicuri e protetti gli impianti nucleari ucraini, in particolare la centrale di Zaporizhzhia. Il testo ribadisce che qualsiasi utilizzo o minaccia di armi nucleari nel contesto del conflitto è inammissibile.

Il vertice ha anche affrontato la questione della sicurezza alimentare, denunciando la militarizzazione di questo aspetto vitale. Gli Stati firmatari hanno chiesto il completo scambio di prigionieri di guerra e il ritorno dei bambini deportati dalla Russia, un passo fondamentale verso la normalizzazione delle relazioni umanitarie.

Reazioni e prospettive future

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha accolto con favore il sostegno mostrato al vertice, descrivendolo come un grande successo nonostante l’assenza di firme di alcuni paesi chiave. “Alcuni Paesi hanno deciso di non firmare, dobbiamo rispettare le opinioni di tutti: arriveranno”, ha dichiarato Zelensky. “In 80 hanno firmato subito, per me è un grande successo”, ha aggiunto.

Il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, ha espresso ottimismo riguardo al coinvolgimento di paesi come l’Arabia Saudita, che, pur non firmando, ha dimostrato interesse nel processo di pace. “Due settimane fa si scriveva che l’Arabia Saudita aveva declinato l’invito al summit e noi sapevamo che non era vero. Il fatto che sia qui dimostra che è impegnata nel processo di pace: Riad è nella partita“, ha detto Kuleba, sottolineando che i principi fondamentali del diritto internazionale devono essere alla base del processo di pace, ma ha anche riconosciuto la necessità di compromessi difficili.

La reazione di Mosca, per voce del portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, è stata di rifiuto verso le proposte di pace di Zelensky. Mantenendo una posizione critica verso la legittimità del governo ucraino attuale. Tuttavia, Peskov ha dichiarato che Putin non rifiuta la possibilità di negoziati, sebbene questi debbano essere condotti con un governo ucraino ritenuto legittimo dal Cremlino.

Il futuro del processo di pace sembra quindi incerto, ma il vertice di Lucerna ha chiaramente segnato un passo avanti significativo, raccogliendo un ampio sostegno internazionale per l’integrità territoriale dell’Ucraina. Zelensky ha già proposto la creazione di gruppi di lavoro per preparare il prossimo vertice, che potrebbe essere ospitato da vari paesi. “Quando saremo pronti, ci sarà un nuovo vertice e alcuni Paesi si sono già offerti di ospitarlo”, ha dichiarato Zelensky. La speranza è che questo processo porti a una pace giusta e duratura, con il coinvolgimento di tutte le parti interessate.

Argomenti