Il Viminale difende il decreto: la polemica sulle espulsioni accelerate

Il Viminale difende il decreto: la polemica sulle espulsioni accelerate

Il decreto sulle espulsioni accelerate è in discussione, il giudice di Catania lo considera illegittimo, il Viminale è pronto a difenderlo.

Un recente verdetto del giudice civile di Catania ha sollevato molte polemiche riguardo al decreto sulle espulsioni accelerate, soprattutto dal Viminale. Durante un’udienza di convalida dei fermi per i richiedenti asilo trattenuti nel Centro di Pozzallo, il giudice ha deciso di non convalidare il trattenimento di quattro cittadini tunisini. Secondo il magistrato, la misura è illegittima nonostante il nuovo decreto varato dal governo. Il giudice ha sottolineato che la normativa interna, se incompatibile con quella dell’Unione Europea, deve essere disapplicata dal giudice nazionale.

Le motivazioni del giudice

Il magistrato ha chiarito che il provvedimento del questore non era corredato da una motivazione idonea. Manca una valutazione individuale delle esigenze di protezione manifestate dai richiedenti asilo e della necessità e proporzionalità della misura. Inoltre, l’art. 10 comma 3 della Costituzione italiana garantisce il diritto d’ingresso del richiedente asilo. Questo significa che la provenienza del richiedente da un Paese considerato sicuro non può automaticamente privarlo del diritto di entrare in Italia per richiedere protezione internazionale.

Ulteriori sviluppi e polemiche

L’Associazione studi giuridici sull’immigrazione ha accolto con favore la decisione del giudice. Essa vede in questo verdetto una mancata coerenza del decreto con i principi della Costituzione italiana e della Direttiva UE 2013. Anche l’opposizione ha esultato, sottolineando l’illegittimità delle decisioni del governo.

Dall’altro lato, il ministero dell’Interno ha deciso di impugnare i provvedimenti del tribunale di Catania. Il dicastero è convinto della validità della norma e vuole sottoporre al vaglio di un altro giudice le decisioni prese. Dal ministero si sottolinea che la procedura accelerata di frontiera è già contenuta nella direttiva europea 2013/33/Ue.

La polemica non si ferma qui. Il gip di Siracusa ha deciso di scarcerare due uomini originari del Bangladesh, accusati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Questi ultimi hanno spiegato di essere stati costretti a fare gli scafisti sotto minaccia e hanno accusato un terzo arrestato di essere il vero responsabile.