Il 9 agosto 1918, l’87esima Squadriglia Aeroplani effettuò il famoso “volo su Vienna”, fortemente voluto da Gabriele D’Annunzio. Sulla capitale austriaca furono lanciati manifesti per esortare alla resa.
L’8 agosto di cento anni fa si compiva l’impresa passata alla storia come il “volo su Vienna“. E’ il 1918 e l’Europa è al quarto anno di conflitto: la Triplice Alleanza è ormai in fase di ripiegamento ma non ha intenzione di arrendersi. L’Italia, passata con l’Intesa, combatte contro l’Impero Austroungarico.
L’idea del Vate
Già un anno prima, il celebre poeta Gabriele D’Annunzio aveva iniziato a pianificare un’impresa aereo, ossia un volo su Vienna. Tuttavia, una serie di inconvenienti e di difficoltà tecniche rinviarono l’iniziativa. Infine, ai primi di agosto era tutto pronto. Dato che D’Annunzio non aveva il brevetto di volo, fu approntato un velivolo SVA biposto.
Il “volo su Vienna”
E così, all’alba del 9 agosto 1918 undici velivoli Ansaldo dell’87esima Squadriglia Aeroplani decollano da Padova. Dopo aver sorvolato la valle della Drava, i monti della Carinzia, e infine le città di Reichenfels, Kapfenberg e Nenberg, senza nessun agguato dall’aviazione austriaca e, superando formazioni temporalesche, la formazione italiana giunse su Vienna in gruppo compatto alle 9:20.
Il volantino
Qui, i velivoli italici si abbassarono fino a 800 metri per lanciare 350 mila volantini, contenenti il seguente messaggio: “Viennesi! Imparate a conoscere gli italiani. Noi voliamo su Vienna, potremmo lanciare bombe a tonnellate. Non vi lanciamo che un saluto a tre colori: i tre colori della libertà. Noi italiani non facciamo la guerra ai bambini, ai vecchi, alle donne. Noi facciamo la guerra al vostro governo nemico delle libertà nazionali, al vostro cieco testardo crudele governo che non sa darvi né pace né pane, e vi nutre d’odio e d’illusioni. Viennesi! Voi avete fama di essere intelligenti. Ma perché vi siete messi l’uniforme prussiana? Ormai, lo vedete, tutto il mondo s’è volto contro di voi. Volete continuare la guerra? Continuatela, è il vostro suicidio. Che sperate? La vittoria decisiva promessavi dai generali prussiani? La loro vittoria decisiva è come il pane dell’Ucraina: si muore aspettandola. Popolo di Vienna, pensa ai tuoi casi. Svegliati! Viva la libertà! Viva l’Italia! Viva l’Intesa!“.
fonte foto: grandeguerra.comune.padova.it