Ilaria Salis denuncia il razzismo sistemico in Italia e critica le proposte di ius soli e ius scholae: le dichiarazioni dell’eurodeputata.
L’eurodeputata di Alleanza Verdi-Sinistra, Ilaria Salis ha acceso il dibattito politico sulla cittadinanza con un intervento che non lascia spazio a interpretazioni.
Attraverso un post su Instagram, ha denunciato la presenza di un “razzismo sistemico” in Italia, sostenendo che le proposte di ius soli e ius scholae non siano sufficienti.
Ius soli e ius scholae: la critica di Ilaria Salis
“Solo in una società dove il razzismo è sistemico, spesso così radicato da non percepirlo nemmeno, si può accettare una discriminazione codificata nella legge,” ha dichiarato la deputata.
Secondo Salis, come riportato da Il Giornale, la questione della cittadinanza in Italia non può essere risolta semplicemente adottando lo ius soli o lo ius scholae.
“Lo ius scholae, che pur scandalizza le destre peggiori, è una riforma gravemente insufficiente e rischia persino di introdurre altre discriminazioni, non tenendo conto per esempio del fenomeno della dispersione scolastica,” – ha dichiarato Salis – “E non andrebbe bene nemmeno lo ius soli: sarebbe troppo poco.”
Un appello per un cambiamento radicale
Ilaria Salis ha condiviso anche alcune esperienze personali, raccontando di quando lavorava come insegnante e si trovava a fronteggiare le difficoltà dei bambini stranieri.
“Quando lavoravo come maestra avevo classi, quasi intere, di bambini che periodicamente dovevano assentarsi per recarsi in questura a rinnovare il permesso di soggiorno,” ha ricordato.
“Che dei ragazzini nati e/o cresciuti in Italia non possano vivere sereni al pari dei propri compagni è una barbarie inqualificabile,” ha affermato.
Concludendo il suo intervento, la neo eurodeputata ha ribadito che la questione della cittadinanza è solo una parte di un problema più vasto: “Chiunque abbia un briciolo di umanità e decenza, dovrebbe scagliarsi contro chi difende un simile modello di società“.