Ilaria Salis: “Antifascismo sarà la mia bussola”

Ilaria Salis: “Antifascismo sarà la mia bussola”

Dopo il caso legato alla giustizia in Ungheria, Ilaria Salis è candidata alle Europee. La donna sui social ha spiegato i suoi obiettivi.

Negli ultimi mesi, la storia di Ilaria Salis è diventata nota a tutti gli italiani. L’insegnante è uscita dalla prigione di massima sicurezza di Budapest dove era stata rinchiusa per più di 15 mesi e, adesso, si trova ai domiciliari dove sconterà la misura cautelare in attesa della fine del suo processo. Al netto di questa situazione, la donna risulta candidata alle Europee con Alleanza Verdi e Sinistra. Tramite i social, ecco i suoi obiettivi e il suo “credo”.

Ilaria Salis e l’antifascismo: il messaggio social

Dopo aver aperto nei giorni scorsi un profilo su Instagram, la Salisa ha voluto esporre quelle che sono le sue idee in chiave candidatura alle Europee. In primis una premessa: “Non sono una politica di professione, ho sempre fatto politica dal basso: nei movimenti, nelle lotte sociali e fra le persone comuni. Continuerò a dare respiro e forza ai temi e alle battaglie che hanno caratterizzato la mia storia”, ha spiegato.

E ancora: “L’antifascismo sarà sempre la bussola che orienterà il mio agire”, ha proseguito la donna. “La storia e il presente d’Europa parlano chiaro: la battaglia contro l’oppressione e le discriminazioni è la più importante per vivere come persone libere ed eguali”, ha detto ancora presentando, di fatto, quella che sarà la sua linea politica in caso di elezione.

Il sostegno dei diritti umani

La Salis ha proseguito nel suo messaggio social spiegando quale sarà in modo particolare il suo impegno: “Ho provato sulla mia pelle che il grado di civiltà di un paese si misura osservando la condizione delle sue carceri e nei mesi passati là dentro ho riflettuto parecchio sulle reali implicazioni di questa frase”, ha detto ancora facendo riferimento alla sua detenzione in carcere in Ungheria. “Perciò voglio sostenere i diritti umani delle persone detenute e oppormi alle umiliazioni, alle privazioni e ai soprusi che subiscono nelle carceri d’Italia e d’Europa”.