Il caso di Ilaria Salis, portata all’udienza in tribunale a Budapest in catene, fa discutere. Il Governo italiano pensa una soluzione.
La vicenda di Ilaria Salis in catene in tribunale a Budapest sta facendo discutere e indignare. La donna, portata in udienza visibilmente provata e con mani e piedi legati, potrebbe vedere ora il suo destino cambiare. Al netto di una iniziale indecisione, pare infatti che il Governo italiano abbia deciso di muoversi. In tal senso, una chiamata di Giorgia Meloni al primo ministro ungherese Victor Orban potrebbe aver smosso qualcosa. L’ipotesi, adesso, è di vedere l’italiana ai domiciliari nel suo Paese per evitarle ulteriori patemi nelle carceri in Ungheria.
Ilaria Salis, ipotesi domiciliari in Italia
Il Governo italiano si sta muovendo per una soluzione al caso di Ilaria Salis. Secondo le ultime indiscrezioni sulla vicenda, l’obiettivo è quello degli arresti domiciliari in Italia in sostituzione del carcere fino alla sentenza.
La situazione è certamente complessa ma la premier Giorgia Meloni, molto vicina a Orban, potrebbe smuovere qualcosa, anche dopo la telefonata al primo Ministro ungherese.
L’Italia e la sua politica hanno quindi deciso di affrontare il caso della maestra elementare di Milano, da quasi un anno in carcere a Budapest in condizioni disumane con l’accusa di aver aggredito dei neonazisti, da vicino.
Il piano, come detto, è quello dei domiciliari ma per avviare la richiesta serve, in primis, la firma di ministero della Giustizia ed Esteri.
Il padre della Salis parla in tv
Sulla situazione della Salis si è espresso anche suo padre Roberto, intervenuto su La7 in tv durante la trasmissione Tagadà.
“Quelle immagini che avete visto sono molto crudeli e toccanti per chiunque le veda, figuratevi per i genitori”, ha detto. “L’ambasciata sapeva di mia figlia in catene: quella di ieri è stata la prima udienza del processo, ma ci sono state altre occasioni in cui Ilaria è stata tradotta in tribunale in quelle condizioni”.
“Tra l’altro, quelle immagini riportano solo una parte delle vessazioni subite da mia figlia […]. Credo che Ilaria in un anno sia invecchiata di 10 anni. Ha perso peso, è molto pallida, ha lividi sui polsi e sulle caviglie a causa della manette molto strette”.
il signor Roberto ha poi aggunto: “Ieri ad assistere all’udienza c’erano 4 neonazisti vestiti di nero. Io e mia moglie abbiamo evitato qui l’albergo e alloggiamo in una casa Airbnb per evitare che il nostro nome possa circolare liberamente”.