Le dichiarazioni di Ilaria Salis sulla “rivolta come unica arma” dividono e scatenano la polemica dopo il caso a Corvetto.
Ancora una volta le parole di Ilaria Salis, eurodeputata di Alleanza Verdi-Sinistra, sul caso a Corvetto hanno scatenato un acceso dibattito.
Il suo post su Instagram, come riportato da Secolo d’Italia, in cui sostiene che “la rivolta è l’ultima e la prima arma di chi non ha nulla“, ha attirato l’attenzione in un momento di profonda tensione.
Caos a Corvetto: l’appello di Ilaria Salis sui social
Nel suo intervento sui social, Ilaria Salis ha descritto un quadro di ingiustizia sistemica che, a suo dire, giustificherebbe l’esasperazione delle fasce più deboli della società.
“Nessuno sale contento su un Tmax, un sabato sera, mentre gli altri sono a ballare, per una collanina“, ha scritto, riferendosi indirettamente alla tragica sequenza di eventi che ha scatenato le tensioni nel Corvetto.
Il suo messaggio ha poi attaccato duramente il “classismo” e il “razzismo” che, secondo lei, restringono le possibilità di futuro per molti giovani nelle periferie italiane.
“Non cerchiamo toni vittimistici o giudizi morali, i nostri orizzonti sono ristretti dal razzismo e dal classismo, vogliamo redistribuire potere, ricchezze, costruire futuri“, aggiunge.
Tensioni dopo la morte di Ramy Elgaml: interviene Sala
Disordini hanno attraversato il quartiere Corvetto di Milano, come riportato da Corriere, dove decine di giovani sono scesi in strada lunedì sera per protestare contro la morte di Ramy Elgaml, il 19enne di origine egiziana deceduto in un incidente stradale dopo un inseguimento con i carabinieri.
Il sindaco Giuseppe Sala, presente all’inaugurazione del Milano Welcome Center, ha affrontato la questione: “Siamo consapevoli, ma ci stiamo lavorando attraverso tante associazioni. È un quartiere più difficile di altri, senza buttare nessuna croce addosso al Corvetto ma tutte le situazioni vanno affrontate, a slogan non si va da nessuna parte. Certo che siamo preoccupati ma al contempo sappiamo che certe situazioni fanno parte anche della complessità del mondo in cui viviamo“.