“Ilaria Salis eletta? È nello stile italiano”: il duro attacco di Orban

“Ilaria Salis eletta? È nello stile italiano”: il duro attacco di Orban

Orban critica duramente l’elezione di Ilaria Salis in Europa: è accusata di violenza in Ungheria, ma ora gode di immunità parlamentare.

Durante il Forum Ambrosetti di Cernobbio, Viktor Orban ha espresso dure critiche riguardo alla presenza dell’eurodeputata Ilaria Salis nel Parlamento europeo.

L’attivista, secondo il premier, rappresenta: “Una questione italiana, se vi piace delegare questo tipo di persone è un affare vostro“.

Viktor Orban

Orban e il caso Ilaria Salis: le ultime dichiarazioni

Viktor Orban, noto per le sue posizioni nazionaliste e conservatrici – come riportato da Libero Quotidiano – ha affrontato la questione dell’elezione di Ilaria Salis con toni aspri.

Venire in Ungheria in modo organizzato e commettere atti di violenza contro cittadini che camminano per strada e poi essere eletti nel Parlamento europeo è nello stile italiano. Non ungherese“, ha affermato il premier.

Il tema dell’immunità parlamentare ha sollevato non poche critiche da parte del governo ungherese. “È un crimine“, ha sottolineato Orban, riferendosi agli episodi di violenza attribuiti alla deputata.

Anche se adesso non possiamo perseguirla perché il Parlamento probabilmente le concederà l’immunità“, aggiunge.

Le priorità per il futuro dell’Europa

Durante il suo intervento al Forum Ambrosetti, Orban non si è limitato a parlare del caso Salis, ma ha anche affrontato altre questioni relative alla governance europea.

In particolare, ha espresso preoccupazione riguardo alla competitività dell’Unione Europea, sottolineando la necessità di ridurre la burocrazia e investire di più nelle infrastrutture.

Dobbiamo riconsiderare il green deal che ad oggi è andato contro la logica del business“, ha dichiarato, riferendosi alle politiche ambientali adottate dall’Unione.

Secondo il premier ungherese, il percorso verso una maggiore competitività passa anche attraverso una riduzione della macchina burocratica che – a suo dire – sta rallentando il progresso economico dei paesi membri.

Se vogliamo essere più competitivi abbiamo bisogno di meno burocrati e meno burocrazia“, ha concluso, rimarcando l’importanza di riformare le istituzioni europee per rispondere meglio alle sfide globali.