La Commissione giuridica del Parlamento europeo pronta a discutere del caso di Ilaria Salis. Immunità e carcere: ecco cosa rischia la donna.
Dopo aver fatto discutere per lo scatto in costume per attirare l’attenzione e parlare del prossimo Referendum, Ilaria Salis è chiamata ora ad un altro capitolo importante della sua vita legato al suo futuro. La Commissione giuridica del Parlamento europeo, infatti, sta per discutere del suo caso legato alle note vicende che l’hanno vista finire in carcere in Ungheria salvo poi ottenere l’immunità con la nomina all’Europarlamento. Da qui la richiesta del Tribunale di Budapest per la revoca di tale privilegio che potrebbe decisamente cambiare il destino della donna.

Il caso Ilaria Salis e la sessione a porte chiuse
In queste ore la Commissione giuridica del Parlamento europeo si appresta ad affrontare il caso di Ilaria Salis. La giovane maestra milanese, adesso eurodeputata tra le fila di Avs, era finita in carcere in Ungheria nel 2023 con l’accusa di lesioni gravi ai danni di due attivisti di estrema destra. Ma dopo la sua elezione a Bruxelles aveva ottenuto la libertà e l’immunità parlamentare di cui adesso il Tribunale di Budapest ha richiesto la revoca.
In questo senso, la Commissione è pronta a riunirsi per discutere della situazione e, come riportato da Il Giornale, lo farà in una sessione a porte chiuse dove, però, non dovrà votare la richiesta di revoca dell’immunità che, invece, spetterà all’Aula, bensì dovrà parlare del possibile reato commesso dalla Salis e poi del tema delle garanzie di trasparenza e terzietà che il Tribunale di Budapest deve offrire.
Immunità e carcere: i rischi
Come sottolineato da Il Giornale e da Libero, oltre alla questione legata all’immunità che la Salis rischia di perdere, c’è anche un’altra possibilità: il carcere. La donna, infatti, aveva rifiutato il rito abbreviato del processo e il patteggiamento a 11 anni di carcere. Ora, dopo quindici mesi passati in custodia cautelare le sono stati concessi nel maggio del 2024 i domiciliari nella capitale ungherese. Per questa accusa – lesioni gravi ai danni di due attivisti di estrema destra -, l’eurodeputata di Avs rischia fino a 20 anni di carcere.