Ilaria Salis: la settimana corta di lavoro, le polemiche e la risposta
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Ilaria Salis “stufa di lavorare”: lei si ribella contro gli “oscurantisti fascistoidi”

l'eurodeputata Ilaria Salis

Una foto di Ilaria Salis ha scatenato una bufera mediatica non indifferente tanto che la diretta interessata ha deciso di rispondere.

Quando si tratta di Ilaria Salis, si sa, la polemica è dietro l’angolo. Un nuovo caso si è sviluppato in queste ore a seguito della pubblicazione di una foto in ascensore della donna con tanto di “proposta” relativa alla settimana corta di lavoro. L’eurodeputata con Avs è finita nella bufera tanto che si è trovata a fare le dovute precisazioni.

Un primo piano di Ilaria Salis che presenta il suo libro ''Vipera''
Ilaria Salis – newsmondo.it

Ilaria Salis: la foto in ascensore e la settimana di lavoro

La nuova querelle legata a Ilaria Salis, come detto, è partita da una foto in ascensore con tanto di “proposta” legata alla settimana lavorativa. La donna aveva condiviso un suo selfie con una scritta precisa: “Quanto sarebbe bello lavorare quattro giorni invece di cinque? Fa bene ai lavoratori e migliora anche la produttività. E per chi deve comunque lavorare nel weekend, che sia pagato di più!”. Dichiarazioni che hanno portato alcuni a criticarla e definirla “stufa di lavorare”.

La rabbia della Salis contro gli “oscurantisti fascistoidi”

In questa ottica, vista la bufera generatasi nei suoi confronti, la Salis ha voluto fare alcune riflessioni e precisazioni. Condividendo alcuni estratti delle sue parole riprese dal noto quotidiano Libero, ecco la donna spiegare: “La settimana scorsa ho pubblicato un post a favore della settimana corta e tanto è bastato per far sbraitare la destra becera di questo povero Paese”, le sue parole.

“Pensate che nelle economie avanzate persino molti liberisti sostengono la riduzione dell’orario di lavoro, perché è scientificamente provato che aumenti la produttività. In Italia, invece, restiamo ostaggio di questi oscurantisti fascistoidi che difendono padroni e padroncini del capitalismo straccione made in Italy”. La Salis ha quindi terminato il proprio intervento in questo modo: “Un sistema sempre più fondato sull’iper-sfruttamento della forza-lavoro e su un’economia a bassissimo valore aggiunto, sempre meno sul benessere e la creatività dei lavoratori. Un sistema retrogrado che, infatti, condanna milioni di giovani ad emigrare”.

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ultimo aggiornamento: 12 Novembre 2025 10:50

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