Il Pride in Ungheria, la reazione con parole durissime di Orban e la replica senza mezzi termini di Ilaria Salis. Il post dell’eurodeputata con Avs.
Il Pride in Ungheria, a Budapest, era tema molto delicato già dai giorni di vigilia. La manifestazione è diventata ancora più delicata dopo le dure parole del leader Orban che ha definito “ripugnante” il tutto sottolineando il ruolo dell’Ue nella sua promozione. A chiudere il cerchio legato a tale situazione ci ha pensato Ilaria Salis che non ha fatto mancare un commento al veleno contro il Primo Ministro pubblicando un lungo post sulla propria pagina Instagram.

Il Pride in Ungheria: le parole di Orban
Ha fatto molto discutere il Pride di Budapest con la chiara posizione di Orban contro la manifestazione e contro le opposizioni che si sono dette favorevoli ad esso. In particolare, il primo ministro ungherese ha definito gli eventi del Pride “ripugnanti e vergognosi“, criticando in particolare la presenza di spettacoli drag, uomini con tacchi a spillo e la distribuzione di materiale informativo sulle terapie ormonali.
Va ricordato, in questo senso, che tale evento era stato ufficialmente vietato in base a una legge introdotta a marzo, che consentiva di bloccare manifestazioni come apputo il Pride al fine di proteggere i minori.
Ilaria Salis contro il “tiranno” e la sua strategia
Le parole di Orban hanno presto fatto il giro del mondo portando anche Ilaria Salis, non certo nuova a questioni legate all’Ungheria, a sbottare contro il primo Ministro. In un post social, citando le parole “ripugnante” e “vergognoso”, l’europarlamentare con Avs ha deciso di sganciare una vera e propria bomba contro il politico.
“Con queste parole, il tiranno insulta una buona parte del popolo ungherese, che ieri ha manifestato in massa al Pride di Budapest. Decine di migliaia di persone che, nonostante la propaganda e i ricatti del regime, si dimostrano anni luci avanti rispetto alla sua visione oscurantista. E come sempre, se la prende con l’Unione Europea, che avrebbe ‘orchestrato’ la più grande protesta dal 1989 a oggi”, ha scritto la donna.
Nelle fasi seguenti del suo messaggio, ecco anche quella che sarebbe la strategia di Orban: “[…] creare un nemico esterno, ergersi a difensore della patria e così giustificare e conservare un potere sempre più assoluto. In questa visione fascista del mondo, la solidarietà internazionale diventa ‘ingerenza straniera’, e gli stranieri il capro espiatorio perfetto – ne so qualcosa. Le lotte diventano complotti”.
La Salis ha quindi concluso che la solidarietà vincerà: “Nell’Europa che vogliamo, non c’è spazio per i regimi”.