Ilaria Salis commenta il caso Piantedosi e Libia
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Ilaria Salis, la foto scatena il caos: chi vuole in un centro di detenzione

Un primo piano di Ilaria Salis che presenta il suo libro ''Vipera''

Non è certo nuova a dichiarazioni e foto molto dirette e criticate Ilaria Salis che non si è smentita anche nelle ultime ore.

Solamente pochi giorni fa, Ilaria Salis aveva preso una netta posizione in merito al caso dell’attivista Maja, la militante non binaria detenuta da un anno in Ungheria dopo l’estradizione illegale dalla Germania, e trasferita dalla prigione di Budapest in un ospedale carcerario a seguito dello sciopero della fame messo in atto. Adesso, l’Europarlamentare co Avs è tornata su un’altra vicenda, quella più recente e che riguarda l’Italia, legata al Ministro Piantedosi “respinto” dalla Libia. In questa ottica, la Salis ha espresso un pensiero molto particolare che ha generato, come sempre, grandi polemiche.

Ilaria Salis
Ilaria Salis – newsmondo.it

Piantedosi e il caso Libia

Come noto, nelle scorse ore è scoppiato un caso diplomatico che ha portato il Ministro Piantedosi, titolare del Viminale, con gli omologhi di Malta, Byron Camilleri, e della Grecia Thanos Plevris, e il commissario europeo Mark Brunner ad essere stati respinti dalla Libia con l’ordine “di lasciare immediatamente il territorio libico” e dichiarati “indesiderabili”. Una vicenda che ha visto intervenire diversi personaggi del mondo politico tra cui, come anticipato, Ilaria Salis. L’eurodeputata con Avs, infatti, si è espressa con tanto di paragone discutubile sulla vicenda.

La sparata di Ilaria Salis e l’ipotesi controversa

Quando si tratta di dire la sua e difendere i diritti delle persone, Ilaria Salis non si tira mai indietro ma certe volte esagera e si esponde a paragoni e confronti, spesso, bizzarri. Per alcuni, infatti, l’ultima foto pubblicata con tanto di lungo messaggio, è stato uno di questi casi. La Salis ha detto la sua su quanto accaduto a Piantedosi con tanto di ipotesi legata ai centri di detenzione per migranti, un argomento a lei tanto caro.

“Provate a immaginare, per assurdo, se Piantedosi, Brunner e soci fossero stati ‘trattenuti’ come ‘ospiti’ per qualche mese in un centro di detenzione libico…”, ha scritto nel suo post social la Salis. “In uno di quei CPR informali gestiti dalle milizie che l’Italia e l’Europa sostengono e finanziano per ‘controllare i flussi migratori’. Chissà cosa penserebbero di quel bel sistema che loro stessi contribuiscono a creare, giorno dopo giorno, con le loro politiche disumane e razziste… No ai CPR, no agli accordi con la Libia! Libertà di movimento!”.

Sebbene il senso del messaggio della Salis sia chiaro e l’intento palese è quello di evidenziare la propria posizione contraria a tali centri per migranti, il paragone fatto dall’europarlamentare con Avs risulta decisamente strano e bizzarro mettendo a paragone delle situazioni ben differenti come quelle appunto legate a politici e parlamentari messi a confronto con migranti e clandestini senza documenti.

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ultimo aggiornamento: 10 Luglio 2025 12:59

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