Un nuovo sfogo social di Ilaria Salis, questa volta nei confronti dell’Unione Europea, ma anche dell’Italia, a proposito dei Paesi sicuri.
Ha commentato aspramente la questione dei Centri per Migranti in Albania non risparmiando accuse e frecciate. Ora, Ilaria Salis, in occasione delle festività pasquali, è tornata di prepotenza sui social per affrontare un altro argomento controverso, quello dei Paesi sicuri. L’eurodeputata con Avs non ha risparmiato pesanti parole all’Italia e più in generale all’Unione Europea, sollevando l’ennesima bufera.

Ilaria Salis e la Tunisia “Paese sicuro”
Attraverso un lungo messaggio social pubblicato in queste ore, Ilaria Salis ha voluto commentare la decisione dell’Unione Europea di valutare la Tunisia come Paese sicuro. Una scelta che l’eurodeputata con Avs non ha affatto condiviso. Anzi. “Come può, la Tunisia di Saied, essere considerata un paese sicuro? Sabato mezza opposizione è stata condannata con pene draconiane in un processo farsa, sancendo definitivamente la fine dello stato di diritto. Il presidente-dittatore, che ormai governa per decreto (vi ricorda qualcosa?), agita lo spettro del complotto internazionale per giustificare qualunque abuso”, ha scritto nel suo post la Salis.
“I migranti neri vengono catturati, deportati nel deserto e, in alcuni casi, addirittura venduti alle milizie libiche. La società civile è repressa con ferocia. Il popolo annaspa nella crisi economica e, dopo la primavera, sopravvive a malapena in un lungo inverno autoritario”.
Bufera per l’affondo a Italia e Unione Europea
Nella parte conclusiva del suo post, la Salis ha continuano sganciando una bordata all’Italia e all’Unione Europea scatenando una bufera di commenti e reazioni: “Eppure, per l’Italia e per l’Unione Europea, la Tunisia è un paese sicuro. Almeno abbiano l’onestà intellettuale. Almeno si assumano la responsabilità. Pur di reprimere la migrazione, pur di negare il diritto d’asilo, ormai ogni dittatura è tollerabile. Perché, in fondo, anche noi questo stiamo diventando. Che lo spirito della rivoluzione del 2011 torni ad animare la Tunisia. E l’Italia. E l’Europa intera”.