Il caso legato al femminicidio di Ilaria Sula si arricchisce di un altro terribile capitolo: la confessione della madre del killer Samson alle autorità.
Il femminicidio di Ilaria Sula, la ragazza scomparsa e ritrovata in una valigia in un dirupo lo scorso 2 aprile 2025, si arricchisce, purtroppo, di un ulteriore triste capitolo. Esattamente come era stato ipotizzato, oltre al coinvolgimento del killer, Mark Antony Samson, ad aver avuto un ruolo nel delitto e nell’occultamento del cadavere, è stata anche la madre del ragazzo, Nors Man Lapaz.
L’uccisione di Ilaria Sula e i sospetti sulla madre del killer
I dubbi e le anomalie sul femminicidio di Ilaria Sula erano tanti. La povera ragazza, uccisa da Mark Antony Samson a coltellate, era stata nascosta all’interno di una valigia e portata nelle vicinanze di un dirupo nella speranza che nessuno la trovasse. Eppure, la vittima è stata rinvenuta e subito è stato chiaro quanto fatto dal killer.
Quello che, però, aveva fin dall’inizio insospettito gli agenti incaricati dell’indagine erano state le modalità con cui l’assassino era riuscito indisturbato a ripulire tutto. Per la polizia, Samson non poteva aver fatto tutto da solo. In questo senso, nelle scorse ore si era aggravata la posizione della madre, Nors Man Lapaz, finita nel mirino delle autorità per concorso in occultamento di cadavere.
La confessione della madre di Samson
A distanza di poche ore dal procedimento nei suoi confronti, la donna ha confessato ammettendo le proprie responsabilità. Come riportato dall’Ansa, infatti, a margine di un interrogatorio andato in scena nel pomeriggio di lunedì 7 aprile 2025, la madre di Samson ha rivelato tutto. “L’ho aiutato a pulire casa, a cancellare le tracce di tutto quel sangue”, i virgolettati attribuiti a Nors Man Lapaz.
Di fatto, la mamma di Mark Antony Samson, il 23enne che ha ucciso a coltellate Ilaria Sula, ha confessato, in un interrogatorio di oltre tre ore in Questura, di avere avuto un ruolo “attivo” nelle fasi successive al delitto. Per la donna è diventata, quindi, ufficiale l’accusa di concorso nell’occultamento del cadavere.
