La Corte di Strasburgo condanna l’Italia sull’Ilva: “Non ha protetto i cittadini dall’inquinamento”. Accolto il ricorso dei cittadini.
STRASBURGO – Sentenza storica da parte della Corte di Strasburgo. I giudici hanno condannato l’Italia per “non aver protetto i cittadini che vivono nelle zone colpite dalle sostanze tossiche dell’Ilva“. Una decisione che accoglie il ricorso presentato dai 180 cittadini che vivono oppure hanno abitato in passato in queste zone.
La Corte precisa come “non si sono prese le misure necessarie per proteggere efficacemente il diritto al rispetto della vita privata”.
La Corte di Strasburgo condanna l’Italia per l’Ilva: niente sanzione economica
La decisione della Corte di Strasburgo era molto attesa da tutta la città da Taranto. Da tempo i cittadini chiedevano una maggiore attenzione sulla questione che è arrivata dopo due ricorsi. I giudici hanno preferito non sanzionare economicamente l’Italia visto che per loro la condanna vale come danni morali. Mentre il Governo dovrà versare 5 mila euro a tutte le 180 famiglie per le spese legali.
Una sentenza presa con soddisfazione da parte dell’associazione Legamjonici che ha presentato il primo ricorso nel lontano 2013: “Questa sentenza – dichiara Daniela Spera citata dal sito di Repubblica – conferma che le nostre paure erano fondate, che si stava violando un diritto alla salute. Siamo soddisfatti anche perché questa decisione rappresenta un precedente giudicio molto importante a livello internazionale e può essere utile per altre zone che vivono con il nostro stesso problema“.
La Corte di Strasburgo quindi condanna l’Italia per non aver difeso i cittadini di Taranto dall’inquinamento dell’Ilva. Una sentenza finora mai presa e che in futuro può essere ripetuta anche in altri paesi che hanno un problema simile non solo in Italia ma in tutto il mondo. Soddisfazione da parte dei cittadini che ora si aspettano una reazione da parte del Governo.
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