IMU 2023, scadenza conguaglio entro il 29 febbraio: cosa fare

IMU 2023, scadenza conguaglio entro il 29 febbraio: cosa fare

Il 29 Febbraio segna il termine per il conguaglio IMU senza penalità.

Con l’avvicinarsi del 29 febbraio 2024, i contribuenti di 200 comuni italiani si trovano di fronte a una scadenza cruciale: quella per il pagamento del conguaglio IMU relativo all’anno 2023, senza incorrere in sanzioni e interessi.

Conguaglio IMU 2023: una corsa contro il tempo

Questo termine è stato fissato a seguito di una proroga che ha permesso ai Comuni di pubblicare con ritardo le delibere comunali per l’anno in questione, contenenti le nuove aliquote e i regolamenti IMU.

La proroga, introdotta dalla Legge di Bilancio 2024, mira a dare respiro sia ai Comuni che ai contribuenti, in un contesto di continua evoluzione normativa e fiscale.

La maggior parte dei Comuni coinvolti sono piccoli centri, con l’eccezione di Arezzo, una città che sottolinea come la questione tocchi varie realtà territoriali, dai piccoli borghi alle realtà urbane più estese.

La necessità di ricalcolare l’IMU si impone per oltre 700 mila persone, un numero significativo di contribuenti che riflette l’importanza di una gestione attenta e puntuale di questa imposta comunale.

Verifica e pagamento: come procedere

I contribuenti interessati dal conguaglio IMU 2023 sono coloro che, al momento del saldo previsto a metà dicembre, hanno versato un importo inferiore a quello effettivamente dovuto per l’anno fiscale in questione, a causa delle variazioni introdotte dalle nuove delibere comunali.

Per questi contribuenti, il 29 febbraio rappresenta l’ultima possibilità di regolarizzare la propria posizione senza sanzioni. D’altro canto, coloro che hanno versato un importo superiore possono richiedere un rimborso seguendo le procedure ordinarie previste.

Per verificare la propria situazione e procedere con il pagamento o la richiesta di rimborso, è consigliabile consultare il portale del ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef), inserendo i dati relativi alla propria regione, provincia e Comune di residenza.

Questo passaggio è fondamentale per assicurarsi di adempiere correttamente agli obblighi fiscali, evitando spiacevoli sorprese in termini di sanzioni o interessi per ritardato pagamento.