Otto e mezzo, Italo Bocchino replica duramente alle accuse della sinistra sul Dl Sicurezza, difendendo il governo Meloni.
Il salotto politico di Otto e mezzo su La7 si è acceso come raramente accade, evocando un’atmosfera sorprendentemente simile a quella che, pochi giorni fa, si respirava dentro l’aula di Palazzo Madama, lo sa bene Bocchino. Non ci sono cartelli né cori da stadio, ma il confronto tra gli ospiti della puntata riecheggia le recenti occupazioni in Senato, nate per protestare contro l’approvazione del tanto discusso Dl Sicurezza.

Il clima acceso del dibattito
In studio, al fianco di Lilli Gruber, siede un trio ben noto al pubblico di La7: Concita De Gregorio, Massimo Giannini e Andrea Scanzi. Il tema è il decreto sicurezza e le tensioni che sta generando.
«Il governo sta agitando il manganello prima che serva, cercando di invitare le persone a stare a casa, a non manifestare, a non prendere parola nella piazza, che è una delle forme dirette di democrazia garantita dalla Costituzione», attacca Concita De Gregorio.
Le fa eco Massimo Giannini, che afferma: «Meloni va ad agitare alcune preoccupazioni oggettive che nella società ci sono ma insieme a queste veicola tutta una serie di misure che viceversa configurano un altro tipo di Stato. Da una parte c’è l’idea dello Stato etico che si occupa dei nostri peccati e dall’altro lato c’è lo Stato di polizia che si preoccupa dei nostri reati, quelli del futuro. Un decreto legge si giustifica quando ci sono requisiti di necessità e urgenza, che oggi non ci sono. Parliamo di 14 nuovi reati e 9 inasprimenti di pena per reati già esistenti tra cui manifestazioni di piazza, occupazione stradale… la novità è la galera per questi reati».
La replica secca di Italo Bocchino
È in questo contesto che Italo Bocchino prende la parola, da solo contro tutti. La sua risposta è chiara, quasi chirurgica:
«Ma scusate, perché la destra non dovrebbe fare delle leggi sulla sicurezza?»
A chi sostiene che il paese è più povero, risponde con i numeri:
«Un falso argomento, dice la De Gregorio, secondo cui l’Italia è impoverita e ha ben altri problemi: ma non risulta, nei numeri – basta leggere i dati sul Pil e sul boom dell’occupazione: un paese con un milione di posti di lavoro in più è più povero?»
E sul nodo centrale del dibattito – le pene per i reati legati a manifestazioni e occupazioni – Bocchino rilancia:
«E sulla sicurezza, mi chiedo: cosa vi aspettate da un governo di destra, se non che aumenti le pene per i malviventi, che inasprisca le condanne per i truffatori di anziani, per chi borseggia, per chi occupa case altrui, per chi scende in strada, senza autorizzazione, e impedisce ai lavoratori di muoversi bloccando le strade? Meloni risponde a una richiesta della gente e rispetta il suo programma elettorale». Il tutto come riportato da liberoquotidiano.it
La puntata si chiude con il pubblico diviso ma un punto chiaro: Bocchino, solo contro tre editorialisti, ha imposto una linea di difesa forte e coerente, che ha spostato il baricentro del dibattito sul terreno della legittimità politica.
DL Sicurezza, Italo Bocchino: "Italia non è un paese impoverito. Ecco perché è un ottimo decreto…"https://t.co/DMAMbgps5T
— Otto e Mezzo (@OttoemezzoTW) June 6, 2025