La Francia ha annunciato di inviare altri 12 obici montati su camion Caesar, ai aggiunta ai 18 già consegnati.
In Francia le opposizioni si scontrano un’altra volta con Emmanuel Macron, ma questa volta per quanto riguarda l’invio delle armi in Ucraina. Dall’estrema destra di Marine Le Pen alla sinistra radicale di Jean-Luc Melenchon, si polemizza sulla decisione di Parigi, chiedendo un confronto in Aula per discutere delle eventuali conseguenze del sostegno a kiev in guerra.
Meno di un mese fa, Macron era stato colpito dalle critiche delle forze d’opposizione sull’aumento dell’età pensionabile da 62 a 64 anni. Adesso, in uno scenario in cui tutti i Paesi alleati stanno facendo la propria parte per sostenere al massimo l’Ucraina, i partiti di minoranza diffidano sull’invio di mezzi militari, anche pesanti, a Kiev.
Un confronto pubblico
Proprio ieri il parlamento francese ha accolto il presidente del Parlamento ucraino, Ruslan Stefanchuk, che ha chiesto maggiori forniture militari, dopo aver dichiarato: “Invito i miei stimati colleghi a riconoscere la Russia come uno Stato terrorista”. Le opposizioni insistono per ottenere un dibattito pubblico prima che la decisione di Parigi si concretizzi.
A chiedere un confronto ci sono il Partito comunista francese (Pcf), La France Insoumise (Lfi), Les Républicains (Lr) e il Rassemblement National (Rn). Il partito di estrema sinistra, in una lettera alla prima ministra Elisabeth Borne, spiega che molti Paesi hanno inviato una quantità importante di artiglieria a Kiev, e che “le conseguenze di una tale spirale devono poter essere misurate dalla rappresentanza nazionale. Siamo pronti ad assumerci il rischio di entrare in guerra con la Russia?”.
