Migranti, in Italia trecento arrivi in tre giorni. Numeri da record nella storia recente. Conte cerca una soluzione a livello europeo ma bisogna stringere i tempi.
Son trecento i migranti che hanno raggiunto l’Italia in tre giorni, tutti arrivati a bordo di piccole imbarcazioni che hanno raggiunto le coste italiane senza trovare opposizione alcuna. I numeri alimentano ovviamente la propaganda di Matteo Salvini.
Trecento migranti sono arrivati in Italia in tre giorni
Gli sbarchi fantasma sono avvenuti in Sicilia, in Sardegna e in Calabria e hanno portato sul territorio italiano trecento migranti (circa) in trecento giorni. E i numeri potrebbero essere differenti se si considera alcune persone arrivate in Italia potrebbero essersi allontanati e dati alla fuga sottraendosi al controllo delle autorità italiane.
Il lavoro della Lamorgese
I numeri suonano come una prima e probabilmente prematura bocciatura per Lamorgese, erede di Matteo Salvini al Viminale. Il neo ministro dell’Interno ha fatto sapere di voler lavorare soprattutto sulla prevenzione, aumentando il livello dei controlli al largo delle coste italiane. Un piano che evidentemente sta faticando a ingranare.
I controlli della Guardia Costiera libica
Ma allo sforzo delle autorità italiane dovrebbe seguire anche un maggior controllo da parte della Guardia Costiera libica, che invece sembra non riuscire a intercettare il traffico di scafisti che porta centinaia di migranti in Italia a bordo di pescherecci e imbarcazioni di piccole dimensioni.
Migranti, Giuseppe Conte al lavoro per il piano europeo per la redistribuzione
Contemporaneamente Giuseppe Conte sta lavorando con l’Unione europea per un piano per la redistribuzione dei migranti. Nel corso della sua visita a Roma, il presidente francese Emmanuel Macron ha confermato di voler prendere parte al progetto facendosi carico di una parte delle persone che arriveranno in Italia, il porto più vicino per gli scafisti che parono dalla Libia.
L’accordo dovrebbe portare alla fine sei firme. Dovrebbero infatti prendere parte al progetto l’Italia, la Francia, la Germania, la Spagna, Malta e la Grecia. La sensazione però è che la trattativa sia ancora decisamente distante dalla sua conclusione. Le parti sono ancora distanti e i nodi da sciogliere sono ancora tanti. Il tutto mentre il traffico di esseri umani non si ferma, e anzi sembra approfittare dello stato di incertezza.