L’inaspettato ritorno di Mario Draghi: dietro le quinte del potere Europeo

L’inaspettato ritorno di Mario Draghi: dietro le quinte del potere Europeo

Come Mario Draghi, l’ex Premier italiano, sta influenzando il panorama politico europeo oltre le aspettative.

Mario Draghi, l’ex presidente del Consiglio italiano e della BCE, è ben noto per la sua dichiarazione di voler dedicarsi alla vita da “nonno”. Tuttavia, la sua recente presenza a Milano, dove ha incontrato i top manager di importanti aziende europee, suggerisce un ruolo ben più ampio e significativo nel panorama europeo.

Incarnando l’essenza del servitore civile, Draghi è stato incaricato da Ursula von der Leyen, presidente della Commissione UE, di redigere un rapporto sulla competitività dell’industria europea. Questo incarico indica chiaramente che il suo “ritiro” dallo scenario pubblico non è ancora in vista. L’incontro a Milano con la delegazione dell’ERT (European Round Table for Industry) è un esempio lampante del suo impegno continuo.

Mario Draghi

L’importanza e l’impatto del rapporto di Draghi

Jean-François van Boxmeer, presidente dell’ERT e di Vodafone, ha enfatizzato l’importanza di questo rapporto, che sarà una “road map” per la futura Commissione Europea. Temi quali digitalizzazione, innovazione e transizione ecologica sono al centro di questa discussione, evidenziando l’importanza strategica del contributo di Draghi.

Nonostante le sue dichiarazioni di voler essere un semplice nonno, la realtà mostra un Draghi ancora profondamente immerso negli affari europei. Emmanuel Macron, presidente francese, ha recentemente incontrato Draghi, alimentando voci su un possibile ruolo di spicco in UE. Anche se queste sono state prontamente smentite, restano indicazioni di un interesse continuo per la sua figura a livello europeo.

Prospettive future: Draghi e la Commissione UE

Il Financial Times ha addirittura ipotizzato che Draghi possa essere designato come presidente del Consiglio UE, rafforzando il suo ruolo chiave nell’equilibrio politico europeo. Questa ipotesi è sostenuta dalle prossime dimissioni di Charles Michel e dalla necessità di mantenere un equilibrio delicato tra i 27 Stati membri.

Nel contesto italiano, la premier Giorgia Meloni ha espresso il desiderio di nominare un commissario influente per l’UE, preferibilmente per gli Affari economici. Questo sottolinea l’importanza di una figura come Draghi nell’assegnazione di ruoli chiave all’interno della Commissione.

Draghi, pur esprimendo il desiderio di dedicarsi alla famiglia, rimane una figura centrale nell’arena politica europea. Il suo impegno nel redigere un rapporto cruciale per l’UE e le speculazioni su un possibile ruolo futuro mostrano che il lavoro di “nonno” dovrà attendere. La sua presenza influente e il rispetto che comanda a livello internazionale indicano che il suo contributo al futuro dell’Europa sarà ancora di grande rilevanza.