In fiamme un centro di raccolta rifiuti di Lampedusa. La denuncia di Legambiente: “La discarica era stata sequestrata per reati ambientali”.
LAMPEDUSA – A Lampedusa da ore i vigili del fuoco sono al lavoro per spegnere l‘incendio che è divampato nel centro di raccolta rifiuti. In aiuto dei pompieri è arrivato anche un canadair anche se la situazione continua ad essere molto critica.
Sono in corso le verifiche per capite se tracce di diossina sono arrivati anche nel centro abitato. Per precauzione il Comune ha consigliato i cittadini a tenere le finestre chiuse e di uscire solo per lo stretto necessario almeno fino a quanto non sono terminate le operazione dei vigili del fuoco.
Incendio a Lampedusa, si pensa ad un atto doloso
La Procura ha aperto un’indagine contro ignoti. Secondo gli inquirenti l’incendio potrebbe essere di matrice dolosa. La discarica, infatti, sette mesi fa è stata sequestrata per reati ambientali. Proprio questa misura sembra essere il movente del rogo che sarebbe stato appiccato per “cancellare eventuali prove di oggetti gettati nella discarica”.
Un evento che ha provocato la dura reazione dell’ex sindaco di Lampedusa, Giusi Nicolini: “Lampedusa è precipitata nel più nero passato. Ritorna tutto quello che era finito da anni, che sembrava passato“.
Incendio Lampedusa, la denuncia Legambiente
Sul rogo di Lampedusa è intervenuto anche Legambiente con una nota, riportata dal sito di La Repubblica: “Avevamo segnalato abbandoni e smaltimenti di rifiuti in molte zone di Lampedusa ed all’interno di un vasto territorio di grande interesse ambientale vincolato dall’Unione Europea come Zona speciale di Conservazione e zona di Protezione speciale. A dicembre erano intervenuti i Carabinieri Forestali di Agrigento con alcuni sequestri ma la situazione non è sostanzialmente mutata. La magistratura accerti tutte le responsabilità e come Legambiente ci costituiremo parte civile. Urge verificare anche la ricaduta di inquinamenti a tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini“.