Incendio Rsa a Milano: le prime indagini fanno emergere strane anomalie

Incendio Rsa a Milano: le prime indagini fanno emergere strane anomalie

Emergono sempre più dettagli sullo scoppio delle fiamme che hanno avvolto la “Casa dei coniugi” e che ha causato sei morti.

Le fiamme che hanno distrutto la “Casa dei coniugi” di via dei Cinquecento, nella periferia Sud di Milano, potrebbero portare ad una condanna per incendio ed omicidio colposo plurimo. L’incendio di due giorni fa in un Rsa del capoluogo lombardo ha infatti causato la morte di sei persone e l’intossicazione di altre 81, ora ricoverate in 15 diversi ospedali della zona.

Il fuoco, però, potrebbe non essere dovuto al caso come spiegano le recenti ipotesi degli inquirenti. Le fiamme sono sbucate dalla stanza 605 del primo piano dell’Rsa ed hanno subito ucciso le due donne che vi dormivano: la 69enne Nadia Rossi e l’86enne Laura Blasek.

L’ipotesi più probabile, per ora, è quella di una sigaretta fumata a letto ma le indagini stanno proseguendo per accertare che non vi fossero problematiche nel sistema di sicurezza e di rilevazione dei fumi.

Il commento del sindaco Giuseppe Sala

Se ci saranno responsabilità, chi ha sbagliato, compreso il Comune, dovrà pagare“, questo il commento del primo cittadino di Milano Giusepppe Sala, intervenuto ai microfoni di RaiNews24. “Strutture che meritano interventi di manutenzione straordinaria in Italia sono molti – continua il sindaco – ma non è chiaro perché non fosse presente la vigilanza notturna“.

Il motivo per cui la società che garantisce la gestione di questo immobile non l’ha fatto granchè bene non sta a me dirlo – chiosa Giuseppe Sala -. Rimane il fatto che sei persone sono morte. C’è un enorme patrimonio pubblico in Italia che merita tanta manutenzione straordinaria. Si parla tanto del Pnrr ma più che pensare alle grandi opere bisognerebbe pensare alla sicurezza di tutto il nostro patrimonio“.

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