Incentivi auto 2024: cosa devi sapere prima di acquistare

Incentivi auto 2024: cosa devi sapere prima di acquistare

Come gli incentivi auto 2024 stanno cambiando il mercato. L’indagine sui vari sconti offerti dai concessionari.

Nel panorama delle auto, l’introduzione degli incentivi statali per l’acquisto di veicoli non inquinanti ha portato con sé una serie di sorprese e cambiamenti.

Dall’indagine di quattroruote.it, la domanda che molti si pongono è: “La mia concessionaria manterrà lo sconto originariamente promesso ora che sono attivi i contributi statali?

La risposta varia, con alcuni rivenditori che mantengono o addirittura aumentano gli sconti, mentre altri li riducono sensibilmente. Questo fenomeno è solo uno dei tanti aspetti che caratterizzano l’attuale mercato post-incentivi, come approfondito nell’ultimo numero di Quattroruote di luglio 2024.

auto in fila

L’impatto degli incentivi sul mercato

La nostra indagine sul campo, condotta in incognito, ha rivelato un panorama di sconti molto variabile. Abbiamo visitato la stessa concessionaria, interessandoci alla stessa macchina, in due momenti diversi: prima e dopo l’introduzione degli incentivi. La scoperta? Alcuni concessionari offrono sconti più alti, altri li riducono drasticamente. Questo comportamento, sebbene legittimo, dimostra una notevole elasticità nei prezzi offerti ai consumatori.

Un altro elemento da considerare è l’attenzione ai costi di gestione e rottamazione dell’auto da radiare, condizione obbligatoria per ottenere i bonus nella fascia 61-135 g/km di CO2. Questi costi non dovrebbero superare gli 80 euro, ma in alcuni casi raggiungono e superano i 230 euro. Questo aumento rappresenta un costo nascosto che potrebbe ridurre i benefici degli incentivi stessi.

La rapida scomparsa dei fondi

Nonostante le promesse iniziali, i fondi stanziati dal governo sono risultati inferiori alle aspettative. Mancano all’appello 178 milioni di euro, con i fondi per l’acquisto di veicoli elettrici esauriti in appena otto ore e quelli per le auto usate durati solo un paio di settimane. Questa situazione ha generato una corsa all’acquisto che ha ulteriormente complicato la gestione degli incentivi da parte dei concessionari e del governo stesso.