Gli incentivi auto elettriche 2025 potrebbero slittare a ottobre: in attesa dell’aggiornamento Istat sui bacini di pendolarismo.
Il lancio dei nuovi incentivi auto 2025 per l’acquisto di veicoli elettrici rischia di subire uno slittamento. A rivelarlo è stato il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, spiegando che l’operatività completa del programma potrebbe arrivare “nel giro di un mese e mezzo o due”. Il nodo principale riguarda l’aggiornamento dei dati Istat relativi ai bacini di pendolarismo delle grandi aree urbane, da cui dipende una parte essenziale delle agevolazioni.
L’intervento, infatti, è destinato a persone fisiche e microimprese con residenza o sede legale nelle cosiddette aree urbane funzionali, ossia città con più di 50.000 abitanti e i relativi bacini di pendolarismo. Il problema nasce dal fatto che queste aree devono essere aggiornate sulla base dei dati più recenti, operazione in corso da parte dell’Istat, ma non ancora conclusa. Senza queste informazioni, il sistema rischia di non partire nei tempi previsti.

Le tempistiche si allungano: cosa cambia per i beneficiari?
Sebbene l’Istat non abbia responsabilità politiche nella vicenda, la sua revisione tecnica delle mappe ha un impatto diretto sull’attuazione degli incentivi auto elettriche 2025. Secondo le ultime dichiarazioni ufficiali e quanto riportato da quattoruote.it, l’avvio potrebbe slittare a ottobre o novembre, con potenziali ripercussioni sui tempi di prenotazione e sull’effettiva distribuzione delle risorse.
Il fondo stanziato è pari a 597 milioni di euro, da utilizzare entro il 30 giugno 2026. Tuttavia, considerando i numerosi requisiti richiesti — tra cui ISEE, rottamazione del vecchio veicolo e residenza in area idonea — c’è il rischio che una parte dei fondi non venga utilizzata in tempo.
A chi spettano gli incentivi e quali sono gli importi?
I nuovi incentivi auto 2025 prevedono contributi fino a 11.000 € per i cittadini con ISEE inferiore a 30.000 €, che acquistano un’auto elettrica con contestuale rottamazione. Il contributo scende a 9.000 € per chi ha un ISEE tra 30.000 e 40.000 €. Anche le microimprese potranno beneficiare di incentivi fino a 20.000 € per veicoli commerciali, a patto che rispettino i criteri del regime “de minimis”.
La sfida sarà attivare il meccanismo in tempo utile per consentire l’utilizzo dell’intero fondo. Un ritardo nell’operatività rischia infatti di rallentare anche l’interesse da parte dei cittadini, soprattutto nelle aree in cui le vecchie mappe Istat potrebbero non riflettere più le reali dinamiche di pendolarismo.