Incentivi a fondo perduto a disposizione di disoccupati che vogliano fare impresa
Gli incentivi per aprire un bar sono quelli che più frequentemente vengono richiesti. La stesura di un business plan efficace è fondamentale per ottenerli.
Le qualifiche che deve possedere chi intende aprire un bar
Aprire un bar vuol dire, in termini tecnici, aprire un’ “attività di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande da consumarsi sul posto, nei locali dell’esercizio o in area aperta al pubblico”.
Per far questo un imprenditore deve essere in possesso di alcune imprescindibili competenze acquisite durante le sue precedenti esperienze formative e lavorative. In particolare il titolare di un bar deve essere in possesso di un diploma di scuola superiore o di una laurea, deve aver collaborato per 2 anni in un’attività analoga in qualità di titolare, socio, dipendente o collaboratore e tale collaborazione deve risalire non più di 5 anni prima della richiesta degli incentivi.
A livello legale il titolare di un bar deve essere in possesso delle seguenti certificazioni: essere iscritto al Registro Esercenti di Commercio e deve aver conseguito gli attestati SAB e HCCP.
Chi è in diritto di ricevere gli incentivi per aprire un bar?
Gli incentivi gestiti dal Governo e finanziati dall’Unione Europea hanno il preciso scopo di diminuire il tasso di disoccupazione. Sono quindi favorite le micro imprese create appunto da disoccupati che siano in grado di offrire al cliente servizi diversificati presentati in maniera originale.
Il progetto di un bar con annesso un laboratorio di pasticceria o di rosticceria ha più chance di sopravvivere ai primi due anni di attività rispetto a un bar classico e, per questo, ha più possibilità di vedersi concessi i fondi europei.
La valutazione delle richieste e dei relativi business plan è affidata a Invitalia, l’agenzia incaricata dal Governo Italiano di attrarre i fondi Europei per lo Sviluppo. Invitalia ha facoltà di assegnare a ogni singolo richiedente un minimo di 25.000 Euro e un massimo di 129.000 per i progetti più ambiziosi. E’ fondamentale che il richiedente non abbia difficoltà finanziarie e non abbia avuto problemi con la giustizia.
Questi incentivi intendono coprire fino all’80% di spese per l’investimento e fino al 30% delle spese di gestione e vengono concessi a fondo perduto entro 6 mesi e 1 giorno dalla richiesta. L’erogazione della somma ottenuta avviene in due momenti: si può ottenere un anticipo del 20% del totale per far fronte alle prime spese.
Invitalia assicura agli imprenditori anche servizi completamente gratuiti di assistenza gestionale per fare in modo che l’attività superi la fase di start up per consolidarsi rapidamente.
Un’alternativa è costituita dai prestiti d’onore che non sono a fondo perduto: concessi a tasso agevolato permettono di ottenere più di 25.000 se il richiedente è persona fisica e quasi 130.000 nel caso di società.