Fondi Lega, operazioni sospette tra società e partito, “Fondi allo staff di Matteo Salvini”

Fondi Lega, operazioni sospette tra società e partito, “Fondi allo staff di Matteo Salvini”

Spunta un report di Bankitalia del 2019 sull’inchiesta sui fondi della Lega. Operazioni sospette tra società e partito.

ROMA – Spunta un report di Bankitalia del 2019 sull’inchiesta sui fondi della Lega. Secondo quanto riportato da La Repubblica, nel documento trasmesso ai magistrati di Milano si precisa una “operatività non coerente rivelata tra diverse società, coinvolte nei più disparati settori economici e spesso con lo stesso indirizzo, e il partito politico della Lega Nord […]“.

Spuntano anche dei pagamenti allo staff di Matteo Salvini: “La società Valdolive ha ricevuto bonifici dalla Lega Nord, dalla Partecipazioni Srl e dallo Studio Dea Consulting Srl. Tali fondi sono stati utilizzati per effettuare pagamenti in favore di alcuni membri dello staff di Salvini: Luca Morisi, Leonardo Foa e Matteo Pandini“.

Scillieri risponde ai magistrati

L’indagine sulla Lega prosegue su due filoni separati che potrebbero avere alcuni punti in comune. Da un lato il fascicolo sui 49 milioni di euro, dall’altro quello sul Lombardia Film Commission.

Nella giornata di venerdì 18 settembre 2020 i magistrati hanno ascoltato Michele Scillieri, uno dei commercialisti ai domiciliari. Il professionista ha risposto a tutte le domande ma come prevedibile gli inquirenti non hanno fatto trapelare nulla. Secondo quanto riferito da La Repubblica, l’uomo potrebbe aver risposto sui rapporti con il partito di via Bellerio e sui conti correnti.

Guardia di Finanza

Massimo riserbo sulle indagini

Massimo riserbo sulle indagini da parte degli inquirenti che nelle prossime ore proseguiranno con gli interrogatori per ricostruire quanto successo. Da parte di Matteo Salvini non è stata espressa nessuna preoccupazione sui fascicoli aperti per fare chiarezza sui 49 milioni della Lega e sulla Lombardia Film Commission.

Possibili novità potrebbero arrivare nelle prossime settimane con i magistrati che preferiscono non far trapelare nulla sul fascicolo.

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