Inchiesta mascherine, tre arresti per truffa aggravata. Nelle intercettazioni citato Arcuri

Inchiesta mascherine, tre arresti per truffa aggravata. Nelle intercettazioni citato Arcuri

Inchiesta mascherine, tre arresti per truffa aggravata. Nelle intercettazioni citato anche l’ex commissario Arcuri.

ROMA – Inchiesta mascherine, tre arresti per truffa aggravata. Nella mattinata di mercoledì 3 marzo 2021, la Guardia di Finanza ha effettuato un blitz ed eseguito l’ordinanza agli arresti domiciliari per le accuse di frode nelle pubbliche forniture e truffa aggravata. Per due di loro contstato anche il reato di traffico di influenze illecite. Sequestrati beni per quasi 22 milioni di euro.

Le indagini

L’indagine è partita nei mesi scorsi dopo una segnalazione da parte della Protezione Civile. La merce finita nel mirino degli inquirenti proveniva dalla Cina e riguardava cinque milioni di mascherine e 430mila camici dei medici.

Nelle intercettazioni, rese note anche dal Corriere della Sera, è citato anche l’ex commissario Arcuri: “Domenico mi ha promesso che se gli arriva la lettera autorizza quell’acquisto […] – sottolineava Vittorio Farina, uno degli indagati – la dovrebbero fare a breve e subito dopo ci deve fare l’ordine […]”.

L’amministratore delegato di Invitalia, hanno fatto sapere dalla Procura di Roma, è oggetto di traffico di influenze e, attualmente, non risulta tra gli indagati della vicenda. Gli approfondimenti, comunque, continueranno nelle prossime ore e non è escluso il coinvolgimento di altre persone nella vicenda.

Mascherine coronavirus

L’Antifrode Ue indaga su mascherine FFP2 non a norme

Mascherine nel mirino anche dell’Antifrode Ue. L’autorità di Bruxelles ha aperto una verifica sui dispositivi di protezione FFP2 con il numero CE2163. Prodotti autorizzati dalla Universalcert, ente turco che rilascia i certificati di conformità.

Secondo alcuni controlli, queste mascherine non proteggono e nei prossimi giorni saranno effettuate delle verifiche importanti sui dispositivi. Solo al termine degli accertamenti si deciderà se confermarli sul mercato o ritiarli. In attesa di questi approfondimenti, si consiglia i cittadini di non utilizzarli per non rischiare una minore protezione rispetto a quelle normali e prodotte in tutti i Paesi europei.