Incidente sul lavoro a Carrara, artigiano morto dopo essere precipitato da 15 metri

Incidente sul lavoro a Carrara, artigiano morto dopo essere precipitato da 15 metri

Incidente sul lavoro a Carrara. Un artigiano ha pero la vita mentre era al lavoro per installare lucernai in plexigass.

CARRARA – Nuova morte bianca in Italia. L’ultimo incidente sul lavoro è avvenuto nella mattinata di mercoledì 21 luglio a Carrara. Un artigiano di 54 anni ha perso la vita mentre era impegnato nell’installazione di lucernai in plexiglass. L’uomo, per motivi ancora da accertare, è precipitato nel vuoto da 15 metri dopo essere precipitato.

Immediata la chiamata dei soccorsi, ma il personale medico non ha potuto fare altro che constatare il decesso. E’ stata aperta un’indagine per accertare meglio quanto successo e individuare eventuali responsabilità.

Proclamato sciopero generale

L’ennesima tragedia sul lavoro ha portato i sindacati a proclamare uno sciopero generale di due ore nel territorio di Massa Carrara nella giornata di giovedì 22 luglio. “E’ un fatto inaccettabile – si legge in una nota riportata da La Repubblicail nostro territorio conosce troppo bene la piaga degli incidenti sul lavoro che sono figli della fragilità economica e sociale […]. Nelle scorse settimane abbiamo lanciato una campagna di mobilitazione perché riteniamo necessario ed urgente che attraverso un rinnovato atto di responsabilità […]“.

Operai Lavoro

La Cgil: “Le cause di queste tragedie avvengono per il diabolico sistema di subappalti”

La tragedia ha portato alla dura reazione della Cgil di Massa Carrara. “Le cause di questi incidenti – ha detto il segretario Paolo Gozzani – avvengono per questo diabolico sistema di subappalti, che ad ogni passaggio fa emergere problemi di sfruttamento, povertà e mancanza di sicurezza, con lavoratori sempre meno tutelati e lasciati soli“.

C’è grande amarezza e rabbia – ha aggiunto il sindacalista – questo è un territorio che conosce molto bene la piaga degli incidenti sul lavoro che sono figli della fragilità economica e sociale […]. Occorre che le istituzioni e la politica passino dalle parole ai fatti, non si parla solo di lavoro povero, ma anche della vita o morte delle persone che lavorano […]“.