Incidente aereo Washington: recuperati resti di 55 vittime, ancora 12 dispersi

Incidente aereo Washington: recuperati resti di 55 vittime, ancora 12 dispersi

Le autorità confermano il recupero di 55 vittime dell’incidente aereo a Washington. Ancora 12 corpi da ritrovare nel fiume Potomac.

Mercoledì scorso, un tragico incidente aereo a Washington ha scosso l’opinione pubblica. Lo scontro tra un aereo di linea e un elicottero militare nei pressi dell’aeroporto nazionale Ronald Reagan ha causato la morte di 67 persone, rendendo questo evento uno dei più gravi nella storia dell’aviazione civile della capitale statunitense.

esplosione incidente aereo – www.newsmondo.it

Le operazioni di recupero continuano dopo lo schianto aereo

Le operazioni di recupero sono state immediatamente avviate, con sommozzatori e squadre di soccorso impegnati nel difficile compito di recuperare i corpi delle vittime nelle acque del fiume Potomac. Le condizioni del relitto e la profondità del fiume hanno reso il lavoro particolarmente complesso. Ma le autorità hanno assicurato il massimo impegno per restituire dignità alle vittime e rispondere ai dubbi sulle dinamiche dello schianto.

Secondo le dichiarazioni rilasciate in conferenza stampa dal capo dei Vigili del Fuoco e dei servizi medici di emergenza, John Donnelly, i resti di 55 passeggeri sono stati già recuperati e identificati. Tuttavia, il destino di 12 persone resta ancora incerto, poiché i loro corpi non sono stati ancora localizzati.

Donnelly ha sottolineato che i sommozzatori “sono impegnati nel recupero dignitoso dei resti”, mentre il recupero totale delle vittime è ancora un obiettivo da raggiungere. “Crediamo di riuscire a recuperare tutte le vittime, ma a questo punto non sappiamo dove siano”, ha dichiarato. Inoltre, ha aggiunto che con l’estrazione della fusoliera dal fiume si potrebbero trovare ulteriori resti, ma che “dovremo anche fare ulteriori ricerche in altre aree”.

Le indagini preliminari: un errore di quota fatale?

Mentre il recupero delle vittime prosegue, le indagini per determinare la causa dello scontro si concentrano su un possibile errore di altitudine. Secondo quanto riportato dal Washington Post, il Black Hawk militare con a bordo tre soldati avrebbe superato il limite di 200 piedi (circa 60 metri) stabilito per l’area aeroportuale.

L’elicottero era stato segnalato a 200 piedi un minuto prima della collisione. Ma i dati mostrano che 30 secondi prima dello schianto aveva raggiunto i 300 piedi (circa 90 metri). Poco dopo, sarebbe sceso nuovamente a 200 piedi, ma la collisione è avvenuta proprio mentre il Black Hawk si trovava di nuovo a 300 piedi.

Gli investigatori ritengono che anche altri fattori potrebbero aver contribuito all’incidente. Il Washington Post sottolinea che tra gli elementi da considerare vi è anche “la capacità dei piloti del Black Hawk di valutare la situazione nell’oscurità”.

Le scatole nere, già recuperate dagli investigatori, saranno fondamentali per chiarire le responsabilità e capire se vi siano stati ulteriori errori tecnici o umani. L’inchiesta è ancora in fase preliminare, ma le autorità sono determinate a fare luce su questo drammatico evento e a fornire risposte ai familiari delle vittime.