Incidente di Brandizzo: il codice che giustifica la strage

Incidente di Brandizzo: il codice che giustifica la strage

Il manuale aziendale di abilitazione di Rfi permette agli operai di stare sui binari con un margine di 20 secondi dall’arrivo di un treno.

L’incidente di Brandizzo potrebbe essere, come capita spesso, la tragedia che contribuisce al cambiamento di alcune regole che non tutelano la vita dei lavoratori. Il modus operandi implementato da Antonio Massa, il responsabile che ha confessato in lacrime di non aver ricevuto l’ok per l’interruzione della linea, avrebbe rispettato i dettami del manuale aziendale di abilitazione di Rfi.

Le regole, infatti, permettono agli operai, nel caso di lavori leggeri, di scendere sulle rotaie ed allontanarsi fino a 20 secondi prima dell’arrivo di un treno. Questa concessione non giustifica comunque l’operato di Massa e di Andrea Girardi Gibin, i due responsabili coinvolti nella vicenda indagati per omicidio plurimo e disastro ferroviario, ma accende una luce sul fatto che una tragedia, prima o poi, sarebbe comunque arrivata.

I dubbi del ministero dei Trasporti

Le rimostranze nei confronti di queste pratica erano arrivate nel 2018 anche dal ministero dei Trasporti. Lavorare in questo modo, senza l’interruzione della linea o la riduzione della velocità dei treni in transito, già allora era stato segnalato come un possibile azzardo.

Il documento intitolato “Istruzione per la protezione dei cantieri“, però, lo giustifica. Il testo, aggiornato per l’ultima volta nel 2016, recita che “Gli agenti operanti isolatamente e che lavorino esclusivamente con attrezzi di ridotte dimensioni o con strumenti di misura portatili per interventi di breve durata, con tempo di liberazione del binario praticamente nullo possono adottare una protezione basata sull’avvistamento senza agente di copertura, realizzata da almeno altri due agenti di cui uno rivolto verso una provenienza dei treni e il secondo verso l’altra“.

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