Gli incidenti sul lavoro non si fermano. Sei vittime in poche ore al Sud. La CIGL accusa: “Imprenditori spregiudicati. Va introdotto l’omicidio colposo”.
ROMA – Il bilancio delle morti bianche in Italia si aggrava. Tra la sera di giovedì 9 e le prime ore di venerdì 10 maggio nel nostro Paese si sono registrati almeno sei incidenti sul lavoro.
“In Italia – accusa la CIGL – si continua a morire e tutto questo è inaccettabile in un Paese in cui la Repubblica ha come valore fondante il lavoro. Ogni lavoratore o lavoratrice in un Paese civile deve poter rientrare a casa la sera dai propri cari. Per questo, va introdotto il reato di omicidio colposo affinché imprenditore spregiudicati e senza scrupoli paghino per il reato commesso“.
Incidenti sul lavoro in Italia, sei vittime in poche ore
Le tragedie in questa seconda settimana di maggio sono iniziate nella serata di giovedì quando un operaio è stato travolto lungo la statale che da Foggia conduce a Manfredonia. La vittima stava favorendo l’immissione di un mezzo pesante dal cantiere sulla carreggiata quando è stato travolto da un SUV.
Il bilancio si è aggravato poi nella giornata odierna. In Sicilia un antennista di 56 anni è morto a Marsala precipitando da un tetto mentre un operaio in provincia di Ragusa è stato travolto da un trattore mentre stava lavorando su un terreno. A Porte Empedocle a perdere la vita è stato un ex pentito di mafia che è rimasto schiacciato dai natri che trasportavano il sale dai container alle navi.
Ma l’incidente più grave di questa giornata tragica si è verificato nel Napoletano. Due operai stavano lavorando sul tetto di una ex distilleria quando improvvisamente questo è venuto giù. A perdere la vita è stato un uomo di 54 anni mentre il collega si trova ricoverato in gravi condizioni ma non sembra essere in gravi condizioni.
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