L’incontro tra le Procure di Italia ed Egitto sulla morte di Giulio Regeni si è concluso con un nulla di fatto. I genitori: “Un fallimento”.
ROMA – E’ andato in scena il tanto atteso incontro tra le Procure di Italia ed Egitto sulla morte di Giulio Regeni. Un vertice che doveva essere quello della verità, ma che si è rivelato l’ennesimo buco nell’acqua con il Cairo che non ha dato nessuna risposta alle richieste arrivate da Roma.
“Il procuratore generale egiziano – si legge nella nota citata da La Repubblica – ha assicurato che sulla base del principio di reciprocità le richieste avanzate dalla Procura di Roma sono allo studio per la formulazione delle risposte“.
Il comunicato della Procura di Roma
Una fase di stallo che continua sulla morte di Giulio Regeni. Un incontro in videoconferenza che non ha dato i risultati sperati anche se la Procura di Roma ribadisce nel suo comunicato il bisogno di arrivare in tempi brevi alla verità.
“Il procuratore – si legge nella nota – ha assicurato la risposta in pochi giorni alle richieste avanzate dagli egiziani. E ha insistito sulla necessità di avere un riscontro concreto, in tempi brevi, alla rogatoria avanzata nell’aprile del 2019 ed in particolare in ordine all’elezione di domicilio da parte degli indagati, alla presenza e alle dichiarazioni rese da uno degli indagati in Kenya del 2017“.
La rabbia dei genitori di Giulio
Un nulla di fatto che è commentato duramente dai genitori di Giulio: “Un fallimento totale – hanno scritto in una nota Paola e Claudio – nonostante le continue promesse non c’è stata da parte egiziana nessuna reale collaborazione. Solo depistaggi, silenzi, bugie ed estenuanti rinvii […]“.
Nel comunicato è presente anche un nuovo appello al Governo: “Il tempo della pazienza e della fiducia è ormai scaduto […]. Richiamare l’ambasciatore è l’unica strada percorribile. Non solo per ottenere la giustizia per Giulio e tutti gli altri Giulio, ma per salvare la dignità del nostro Paese e chi lo governa“.