Tragedia Mottarone, si indaga su due incidenti in ‘Alpyland’

Tragedia Mottarone, si indaga su due incidenti in ‘Alpyland’

Indagini in corso su due incidenti in ‘Alpyland’, il bob su rotelle gestito da Nerini. Tra il 2017 e il 2019 feriti un dipendente e un passeggero.

VERBANIA – Indagini in corso su due incidenti in Alpyland. Come riferito da La Repubblica, la Procura di Verbania ha aperto un fascicolo per i due episodi avvenuti nel 2017 e nel 2019 e che hanno portato al ferimento di un dipendente e di un passeggero.

L’impianto, una pista di bob su rotaia, è gestito da Luigi Nerini e collega la cima del Mottarone alla stagione superiore d’arrivo della funivia crollata. Anche in questo caso il reato ipotizzato è quella di omicidio colposo.

Non c’è nessun nesso tra i due incidenti in questione, oggetto di indagine, e la tragedia della funivia del Mottarone.

Il ruolo di Nerini

Gli inquirenti provano quindi a fare luce sul ruolo di Nerini. In un primo momento la procura di Verbania aveva chiesto la custodia cautelare nei confronti dell’imprenditore. “L’uomo – la posizione dell’accusa – aveva manifestato insofferenza ad uno scrupoloso rispetto delle misure di sicurezza volte a tutelare l’incolumità degli utenti di tale genere di impianti“.

Una richiesta che è stata rigettata dal gip. Le indagini, comunque, continueranno nelle prossime settimane e la posizione di Nerini potrebbe aggravarsi con l’indagine sugli incidenti in Alpyland. I punti da chiarire sono diversi e presto ci potrebbero essere importanti novità.

Carabinieri

La polemica tra Tadini e i magistrati

Indagini e polemiche che non si fermano. L’ultima discussione riguarda Gabriele Tadini e i magistrati. L’avvocato di uno degli indagati ha confermato il divieto della Procura a fare una ricognizione in quella zona. “Noi ci andremo lo stesso – la posizione del legale – e vedremo cosa potremo fare. Ma sono molto risentito“.

Gli approfondimenti sono in corso e nelle prossime settimane ci potrebbero essere importanti novità. Gli inquirenti preferiscono mantenere il massimo riserbo perché si tratta di questioni molto delicate. E non si escludono l’iscrizione sul registro degli indagati di altre persone.