Presunto finanziamento dal Venezuela al M5s, la Procura di Milano potrebbe aprire un fascicolo

Presunto finanziamento dal Venezuela al M5s, la Procura di Milano potrebbe aprire un fascicolo

Possibile indagine sul presunto finanziamento dal Venezuela al M5s.

MILANO – Possibile indagine sul presunto finanziamento dal Venezuela al M5s. Secondo quanto riferito dall’Ansa, la Procura starebbe scrivendo un fascicolo conoscitivo su questo caso. Nessuna persona sarà iscritta sul registro degli indagati.

Per prima cosa gli inquirenti dovranno effettuare approfondimenti sull’autenticità del documento venezuelano alla base dell’inchiesta giornalistica del quotidiano spagnolo.

La ricostruzione della vicenda

La ricostruzione del quotidiano spagnolo Abc è particolarmente dettagliata. Siamo nel 2010, di fatto a un anno circa dalla nascita del Movimento 5 stelle. Maduro, secondo il documento del quotidiano spagnolo, avrebbe autorizzato l’invio di una valigia con 3 milioni e mezzo di euro al consolato del Venezuela a Milano. Una sorta di finanziamento in nero ai pentastellati.

Secondo l’Abc, il destinatario finale dell’ingente somma di denaro era Gianroberto Casaleggio, fondatore del Movimento 5 Stelle. Secondo il quotidiano spagnolo avrebbe ricevuto i soldi in contanti. E ovviamente si tratta di un’accusa gravissima destinata a scatenare un terremoto non solo politico.

Il documento pubblicato da Abc, che ovviamente dovrà essere analizzato e studiato nel dettaglio per capirne la paternità, indica Casaleggio come promotore di un un “movimento rivoluzionario e anticapitalista di sinistra nella Repubblica italiana“. Il quotidiano ha riferito di aver chiesto spiegazione ai diretti interessati, quindi anche al Movimento 5 Stelle, senza una risposta.

Davide Casaleggio

Il M5s smentisce

Immediate le smentite da parte del MoVimento 5 Stelle con Davide Casaleggio che è pronto a denunciare il quotidiano spagnolo. Dal partito hanno parlato di fake news prive di fondamento.

Anche fonti diplomatiche di Caracas, riportate da La Repubblica, hanno fatto sapere che il documento sarebbe falso. Una vicenda, quindi, che continua ad essere ancora piena di punti a chiarire. La Procura di Milano è pronta ad aprire un’indagine per cercare di ricostruire meglio quanto accaduto. Nessuna persona dovrebbe essere iscritta sul registro degli indagati.