Sono in corso le indagini sull’incidente di Alex Zanardi. Il Gip archivia l’inchiesta.
SIENA – Le indagini sull’incidente di Alex Zanardi sono iniziate subito dopo lo scontro con il camion. Gli inquirenti hanno ascoltato sia il conducente del mezzo pesante (iscritto sul registro degli indagati) sia gli organizzatori della manifestazione, questi ultimi ascoltati per capire il motivo della mancata chiusura della strada.
La ‘staffetta’, infatti, era seguita solo da due vetture della polizia locale in apertura e chiusura del corteo, ma la Questura e il Comune di Pienza hanno confermato di non essere stati informati della manifestazione.
Lo scontro con il camion
La ‘staffetta‘ era benefica e non aveva alcuna connotazione giuridica di gare e nemmeno di manifestazione cicloturistica. “Alex e i suoi compagni – ha spiegato al Corriere della Sera Roberto Sgalla, uno dei massimi esperti di sicurezza in bici – erano semplici ciclisti in escursione individuale soggetti al totale rispetto del codice della strada. Dovevano mantenersi sulla destra, restare in fila indiana, non superare la linea di mezzeria o tenere comportamenti pericolosi“.
Non era una corsa autorizzata
Non si trattava di una corsa autorizzata, anche perché alla luce delle disposizioni anti-coronavirus.. In mancanza di autorizzazione quindi la strada non poteva essere chiusa al traffico e i ciclisti dovevano seguire tutte le indicazioni del codice della strada.
Da Obiettivo3, che ha organizzato la manifestazione benefica, sottolineano come si sarebbe trattato di un’escursione. Complice forse la presenza di Zanardi hanno preso parte alla pedalata anche diversi appassionati del ciclismo della zona.
Questura e Comune non avvisati
Nessun avviso alla Questura e al Comune, come precisato dal sindaco di Pienza Manolo Garosi: “Non abbiamo mai ricevuto una comunicazione ufficiale di eventi o manifestazioni sportive sul nostro territorio. Ci era stato comunicato solamente via Facebook che si sarebbe tenuto un saluto istituzionale in piazza. Ma ci hanno successivamente comunicato sempre, tranne Facebook, l’annullamento per motivi di ritardo sulla tabella di marcia della manifestazione“.
Nei prossimi giorni continueranno tutti gli accertamenti e interrogatori per cercare di ricostruire meglio la dinamica di questo incidente che ha coinvolto l’atleta italiano.
La Procura chiede l’archiviazione
La battaglia tra Procura e la famiglia Zanardi prosegue. Il pm ha chiesto l’archiviazione del caso, la famiglia si è opposta e ha chiesto nuovi accertamenti tecnici sulla dinamica. Il giudice ha rinviato la decisione sull’archiviazione.
Il Gip dispone l’archiviazione l’inchiesta
Il Gip ha disposto l’archiviazione dell’indagine non rintracciando nessuna responsabilità colposa attribuibile al conducente del mezzo con il quale si scontrò Alex Zanardi il 19 giugno 2020 durante la staffetta di Obiettivo Tricolore.
Il legale della famiglia Zanardi aveva preso posizione contro la richiesta di archiviazione ritenendo che il conducente del mezzo aveva invaso la corsia dell’atleta.