Minacce e insulti a Mattarella, perquisizioni nei confronti di 11 indagati

Minacce e insulti a Mattarella, perquisizioni nei confronti di 11 indagati

Le indagini sulle minacce e gli insulti online al presidente Mattarella durante il primo lockdown.

ROMA – Sono entrate nel vivo le indagini sulle minacce e gli insulti online al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, durante il primo lockdown. Nella giornata di giovedì 11 maggio sono scattate le perquisizioni a carico delle 11 persone indagate.

Minacce e insulti a Mattarella, perquisizioni a carico degli indagati

I carabinieri del Ros hanno proceduto con le perquisizioni nei confronti degli 11 soggetti indagati. Il reato ipotizzato sono quelli di offesa all’onore e al prestigio del Presidente della Repubblica e istigazione a delinquere.

La ‘matrice’ politica

L’ipotesi è che i soggetti abbiano agito in maniera autonoma e indipendente, ma tre degli undici indagati, come riferito dall’Adnkronos, sono vicini a movimenti di estrema destra. Non solo. Uno degli indagati sarebbe anche in contatto con gruppi di matrice suprematista e con chiare sfumature di antisemitismo.

Le indagini

Le indagini sono iniziate subito dopo gli insulti apparsi sui social. La Procura di Roma ha contestato ai responsabili il reato di offesa all’onore e al prestigio del Capo dello Stato.

Accuse che sono perseguibili d’ufficio e non hanno bisogno di una denuncia da parte del Quirinale. Nei prossimi giorni si continueranno ad effettuare tutti gli accertamenti del caso per individuare meglio la posizione dei responsabili. Gli investigatori pensano ad “un ruolo significativo nella campagna d’odio, veicolata sul web“.

L’operazione si inserisce in un lavoro investigativo decisamente più ampio e complesso che ha portato gli inquirenti ad ipotizzare l’esistenza di una strategia di aggressione nei confronti delle autorità politiche del nostro Paese.

Le investigazioni più recenti hanno consentito di rilevare la diffusione nel web di plurime condotte offensive nei confronti del Capo dello Stato, che appaiono frutto di una elaborata strategia di aggressione alle più alte Istituzioni del Paese.

Carabinieri

Gli insulti e la tensione durante il periodo delle chiusure per il Covid

Gli insulti e le minacce si riferiscono principalmente al primo lockdown. La decisione di vietare gli spostamenti e le restrizioni in generale avevano alimentato un clima d’odio. E oltre al presidente della Repubblica, erano finiti nel mirino dei contestatori anche l’ex premier Conte e altri ministri, come ad esempio Roberto Speranza.

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