Indagini: pressioni dal Pakistan sul testimone chiave del caso Saman Abbas

Indagini: pressioni dal Pakistan sul testimone chiave del caso Saman Abbas

La procura indaga sulle minacce ricevute dal fratello di Saman Abbas, testimone cruciale nel processo che vede imputati la famiglia.

Il caso di Saman Abbas, la 18enne pakistana scomparsa a maggio 2021 e ritrovata morta a Novellara, continua a tenere banco con sviluppi investigativi cruciali. Il prossimo 27 ottobre è attesa una delle udienze più decisive del processo, con la testimonianza del fratello minore di Saman, considerato un testimone chiave per l’accusa.

Pressioni e minacce dal Pakistan

Recentemente, la Procura di Reggio Emilia ha rivelato di aver avviato indagini su presunte pressioni e minacce provenienti dal Pakistan, rivolte al giovane affinché modifichi le sue dichiarazioni o eviti di testimoniare nel processo. Queste pressioni sarebbero state esercitate principalmente da membri della famiglia Abbas residenti in Pakistan.

Il Procuratore Gaetano Calogero Paci ha aperto un fascicolo contro ignoti, e i carabinieri hanno ottenuto copie di messaggi incriminanti, forniti dallo stesso giovane. Emergono dettagli sui contatti mantenuti con la madre e altri familiari in Pakistan, che hanno intensificato le pressioni, soprattutto in seguito all’estradizione del padre.

Il giovane, oggi maggiorenne ma minorenne all’epoca dei fatti, aveva inizialmente accusato i familiari dell’omicidio di Saman, in particolare lo zio Danish Hasnain. Tuttavia, nel corso del dibattimento, la difesa degli imputati ha ottenuto una nuova audizione del ragazzo.

Comunicazioni preoccupanti e tentativi di manipolazione

Le indagini hanno portato alla luce tentativi preoccupanti di manipolazione da parte dei familiari. La madre, unica imputata latitante, avrebbe cercato di convincere il figlio a lasciare l’Italia per evitare la testimonianza, mentre in una telefonata, il padre sembrava spingere il figlio a incolpare un altro parente per la morte di Saman.

Il caso di Saman Abbas rappresenta una tragica manifestazione di violenza familiare che ha scosso l’opinione pubblica, mettendo in luce la necessità di garantire protezione e giustizia per le vittime di crimini odiosi. Mentre il processo continua, l’attenzione è ora rivolta alle testimonianze future che potrebbero fornire ulteriori chiarimenti su questo caso intricato e doloroso.

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