Truffa sulle cremazioni a Roma, tra gli indagati anche dipendenti dell’Ama

Truffa sulle cremazioni a Roma, tra gli indagati anche dipendenti dell’Ama

Chiuse le indagini sulla truffa delle cremazioni a Roma. Tra gli indagati anche dipendenti dell’Ama.

ROMA – Sono state chiuse le indagini sulla truffa delle cremazioni a Roma. La Procura ha iscritto sul registro degli indagati 15 persone, tra cui anche alcuni dipendenti dell’Ama.

Le accuse a vario titolo sono truffa, corruzione, induzione alla corruzione e vilipendio di cadavere. In corso tutte le verifiche del caso con i magistrati che stanno valutando se rinviare a giudizio gli iscritti sul registro degli indagati. Secondo quanto riferito da La Repubblica, i dipendenti dell’Ama ripresi in un video sono stati sospesi dal servizio.

Ama: “L’azienda si considera parte lesa”

Immediato il comunicato di Ama per chiarire la questione: “I dipendenti – si legge nella nota citata dal quotidiano italianosono stati immediatamente sospesi dal servizio e dalla retribuzione e lo resteranno fino all’esito del procedimento stesso“.

La vicenda – si legge nel testo – è emersa anche grazie alle segnalazioni e alla collaborazione dell’azienda con le autorità competenti. Ama Spa si considera a tutti gli effetti parte lesa, continuerà a offrire la massima collaborazione agli inquirenti e non esiterà ad assumere ulteriori iniziative anche a tutela della propria immagine“.

Carabinieri

Il Pd attacca: “Sta succedendo qualcosa di agghiacciante”

Duro il commento del Pd con il suo esponente Flavio Vocaturo: “E’ agghiacciante quello che sta emergendo sui morti del cimitero Flaminio. Da tempo sono in corso indagini e questo non fa bene ai parenti delle vittime. Ci auguriamo che Ama, dopo che ha fatto molte segnalazioni a riguardo, prenda n considerazione la riorganizzazione operativa dei cimiteri […]. Speriamo che la magistratura faccia il suo corso molto velocemente e verifichi le eventuali responsabilità e, se confermate, chi deve pagare. C’è bisogno di una pena severa e senza sconti“.

Presto le decisioni da parte della Procura che sta valutando se rinviare a giudizio gli indagati.