Zona rossa Alzano e Nembro, indagato l’ex dg della sanità lombarda. Acquisiti i documenti di Brusaferro

Zona rossa Alzano e Nembro, indagato l’ex dg della sanità lombarda. Acquisiti i documenti di Brusaferro

Non si ferma l’inchiesta sulla mancata istituzione della zona rossa ad Alzano e Nembro.

BERGAMO – Non si ferma l’inchiesta sulla mancata istituzione della zona rossa ad Alzano e Nembro. Come riportato da La Repubblica, la Procura di Bergamo ha deciso di iscrivere sul registro degli indagati alcuni tecnici. Tra loro spunta il nome di Luigi Cajazzo, ex direttore della sanità lombarda.

I titolari del fascicolo hanno acquisito i documenti di Silvio Brusaferro (ascoltato nei mesi scorsi) e le chat di Giulio Gallera, assessore al Welfare della Regione Lombardia. Nelle prossime settimane ci potrebbero essere importanti novità.

Secondo le ipotesi degli inquirenti, il direttore generale dell’Asst locale, Francesco Locati, e l’ex direttore sanitario Roberto Cosentina avrebbero dichiarato il falso in atti pubblici comunicando erano state rispettate le norme per la sanificazione del pronto soccorso di Alzano. Il Pronto Soccorso stesso era stato chiuso per tre ore circa.

L’indagine

Indagine chiamata a chiarire i motivi della mancata istituzione della zona rossa ad Alzano e Nembro. Nei mesi scorsi le autorità competenti hanno ascoltato anche il premier Conte.

L’acquisizione dei documenti di Brusaferro e delle chat di Gallera potrebbero dare indicazioni importanti. Resta il massimo riserbo da parte degli inquirenti. Un’inchiesta destinata ad avere delle novità importanti in futuro.

Tribunale

La Procura: “Massima collaborazione da parte delle persone coinvolte”

Le operazioni da parte degli inquirenti sono sempre state spiegate dalla Procura di Bergamo con una nota: “Allo stato attuale – si legge nel comunicato – non si ritiene, per questioni di riservatezza, di diffondere informazioni in relazione a eventuali iscrizioni di persone nel registro notizie di reato. I blitz di oggi (22 ottobre 2020 n.d.r.) sono finalizzati all’acquisizione di materiali e supporti informatici necessari per la ricostruzione dei fatti sui quali si sta indagando in relazione ai problemi di diffusione della pandemia. Le operazioni si sono svolte in un clima di massima collaborazione senza necessità di procedere a perquisizioni“.

Accertamenti che proseguiranno nelle prossime settimane per cercare di capire il motivo della mancata istituzione della zona rossa ad Alzano e Nembro nel periodo più duro della pandemia. Inchiesta aperta nei mesi scorsi e che continuerà ancora per diverso tempo.