India accusa il Pakistan di una nuova ondata di attacchi notturni: droni abbattuti, vittime civili e tensione crescente.
Da decenni, la regione del Kashmir rappresenta una delle aree più instabili del mondo, teatro di conflitti, tensioni politiche e operazioni militari tra India e Pakistan. Malgrado numerosi accordi e tentativi di dialogo, la linea di controllo che divide i due Paesi è spesso attraversata da scambi di fuoco, raid e operazioni clandestine.

Un equilibrio sempre più fragile
Negli ultimi mesi, la situazione si è ulteriormente deteriorata. Dopo l’attacco terroristico avvenuto il 22 aprile nella località indiana di Pahalgam, costato la vita a numerosi civili, i rapporti tra Nuova Delhi e Islamabad hanno subito una nuova, preoccupante escalation. L’India ha accusato il Pakistan di sostenere gruppi armati responsabili dell’attentato, mentre il Pakistan ha respinto ogni addebito, denunciando invece violazioni territoriali da parte delle forze indiane.
In questo contesto di crescente diffidenza, la comunità internazionale ha più volte lanciato appelli per una de-escalation, chiedendo moderazione da entrambe le parti per evitare un conflitto aperto. Tuttavia, i recenti sviluppi fanno temere il contrario.
La notte più lunga: attacchi, accuse e vittime
Nella notte appena trascorsa, la tensione ha raggiunto un nuovo picco. Secondo fonti ufficiali, le forze armate pachistane hanno dichiarato di aver abbattuto 77 droni indiani in sole 48 ore, di cui 48 solo la scorsa notte. Un portavoce dell’esercito pakistano ha parlato di “un’aggressione senza precedenti” da parte dell’India lungo la linea di controllo.
Dal canto suo, l’India ha denunciato molteplici attacchi da parte di droni e colpi d’arma da fuoco provenienti dal Pakistan, affermando di aver risposto “in modo appropriato” per respingere l’offensiva. Durante questi scontri, almeno un civile è rimasto ucciso da colpi di mortaio nella zona di Uri, mentre il bilancio complessivo delle vittime civili in India sale a 16 morti.
Anche il Pakistan ha riportato vittime: secondo fonti locali, quattro civili, tra cui una bambina di due anni, hanno perso la vita nei bombardamenti notturni indiani, mentre altre dodici persone sono rimaste ferite.
Nonostante i numerosi appelli alla calma da parte delle Nazioni Unite e dei leader mondiali, la notte tra l’8 e il 9 maggio ha segnato una nuova ondata di attacchi tra India e Pakistan, alimentando il timore di un’escalation incontrollabile. Con entrambe le parti che si accusano reciprocamente e il bilancio delle vittime civili in aumento, il rischio di un conflitto su larga scala nella regione del Kashmir non è mai stato così alto.